di Daniele Reali
GAVORRANO – «La nostra volontà è quella di tenere aperta la piscina e garantire il proseguimento del servizio». Così Elisabetta Iacomelli interviene sul rischio concreto che l’impianto di Bagno di Gavorrano, forse il più importante presente nel comune, venga chiuso il prossimo 28 febbraio.
La notizia sulla prossima chiusura della struttura comunale era arrivata all’inizio della settimana quando i vertici dell’associazione che gestisce l’impianto avevano comunicato ai soci la decisione di terminare tutte le attività con la fine del mese. Motivo di questa scelta drastica il problema all’impianto di riscaldamento della piscina: le due caldaie esistenti non funzionerebbero più e per risolvere la situazione ci sarebbe bisogno di un nuovo cogeneratore per un investimento complessivo di 115 mila euro.
«L’impianto – dice la Iacomelli – è vero che è un po’ vetusto, ma non è vero che in 30 anni non abbiamo mai fatto manutenzione. Già durante l’amministrazione Fabbrizzi il comune intervenne per i servizi igienici e gli spogliatoi e l’ultimo intervento importante ci fu nel 2010 con la realizzazione della copertura. Un investimento da 400 mila euro che è stato anche l’ultimo mutuo contratto dal comune».
In totale in dieci anni, dal 2002 al 2012, «sono stati investiti per la piscina 619 mila euro». In passato il comune aveva anche chiesto una perizia per conoscere quante risorse sarebbe state necessarie per riqualificare tutta la struttura. In quel caso la cifra indicata dai tecnici fu di 1 milione e 300 mila euro escluso l’intervento da 400 mila euro sul tetto dell’impianto.
Cifre troppo grandi per il comune di Gavorrano che però, secondo la prosindaco e la giunta, ha sempre cercato di tenere aperta la piscina. Per questo «ad ottobre del 2012 – dice ancora la Iacomelli – abbiamo avuto un incontro con l’associazione nuoto e già a novembre abbiamo fatto una variazione di bilancio per destinare 115 mila euro proprio all’installazione del cogeneratore». Risorse queste che, come spiegano gli amministratori, dovevano entrare nelle casse del comune dalla “Fiora Reti”, una società in liquidazione che deve restituire a Gavorrano le quote investite a suo tempo.
«La richiesta a Fiora Reti l’abbiamo inoltrata alla fine del 2012, ma lo società aveva deciso di aspettare a liquidare le somme delle quote una volta che fossero state presentate tutte. E visto che alcuni comuni non l’avevano presentate, questi 115 euro non ci sono ancora stati versati».
«Adesso sembra che la prossima settimana queste risorse vengano erogate, così potremo affidare la progettazione esecutiva in modo diretto e poi chiederemo una serie di preventivi». Per la realizzazione dei lavori ci vorranno circa due mesi. «La nostra intenzione è quella di poter arrivare al mese di maggio con le attività della piscina in accordo con la gestione e poi far partire i lavori perché secondo noi – ha concluso la Iacomelli – questa struttura ha le potenzialità per andare avanti anche grazie al comprensorio di riferimento che va da Castiglione della Pescaia a Ribolla, Roccastrada e tutto il comune di Gavorrano».