di Barbara Farnetani
GROSSETO – Avevano parcheggiato l’auto, rubata, di fronte alla banca. Con sé avevano taglierini, guanti in lattice, fascette per bloccare i polsi, berretti neri e indossavano felpe con cappuccio. È così che sono stati arrestati tre uomini, due italiani e un marocchino, tutti con alle spalle precedenti per rapina. Una lunga operazione che ha visto il Nucleo investigativo dei Carabinieri impegnato in una indagine che ha preso le mosse nel 2011, quando a Follonica, in un’auto, erano stati fermati per un controllo di routine due uomini, entrambi catanesi, con precedenti specifici per rapina. Una situazione che aveva fatto drizzare le orecchie agli uomini dell’Arma. Uno dei due, tempo dopo, era stato condannato a dieci anni di reclusione proprio per reati di questo genere ed era diventato latitante.
I Carabinieri però non si sono persi d’animo e hanno continuato a cercarlo, sino a quando non lo hanno rintracciato nel nord Italia, in un bar di Settimo Torinese. L’uomo, 36 anni, è stato il primo a consegnare il documento di riconoscimento ai carabinieri. Documento che è poi risultato fasullo. Così, il 19 febbraio, è scattato il primo arresto. Ma le indagini non si sono fermate e ieri mattina, dopo un’attività di pedinamento durata tre giorni, a Pantigliate, nella zona sud di Milano, ad essere arrestati sono stati altri tre uomini, l’altro Catanese, 38 anni, un Milanese di 41 e un Marocchino di 23 anni, che dopo una serie di sopralluoghi avevano deciso di agire per rapinare la banca popolare di Milano. Due sono stati fermati mentre stavano entrando, mentre il marocchino era in auto pronto a partire una volta preso il malloppo. I Carabinieri hanno sequestrato anche l’auto “pulita” che doveva essere presa una volta lasciata quella rubata. Uno dei tre rapinatori ha il vizio del gioco, e aveva scommesso 5 mila euro, parte del provento della rapina, sulla vittoria del Barcellona.