GROSSETO – «Dalla sede dell’Arpat in via Fiume a quella dell’assessore Tei in via Roma, ci sono poche centinaia di metri di distanza» Roberto Barocci, del Forum ambientalista, torna a parlare del distributore Total di via Michelangelo e dei presunti ritardi nella comunicazione dei risultati delle analisi effettuate da Arpat, analisi che sono state compiute «il 2 dicembre scorso su prelievi del 22 novembre, e inviati a Comune e Provincia con posta prioritaria il giorno successivo al 7 febbraio. Rimane un mistero – prosegue Barocci – per quale motivo a noi vengono inviati il 23 gennaio, mentre al committente delle analisi, il Comune di Grosseto, il 7 febbraio, quando i risultati sono noti all’Arpat fin dal 2 dicembre scorso.»
«Il Comune di Grosseto, che si affida alla verifiche tecniche dell’Arpat, pagando il servizio con i nostri contributi, tramite Regione, anziché sollecitarla a riferire in tempi rapidi, visto che c’è inquinamento da sostanze cancerogene in ambito urbano, oppure, anziché farsi anticipare per via informale i risultati, scrive ad altri, alla Provincia di Grosseto una prima volta il 22 novembre e una seconda volta il 10 dicembre, chiedendo “gli esiti del Collaudo” della Bonifica.»
«Per legge, il Collaudo di bonifica si fa solo ed esclusivamente dopo aver accertato prima la bontà dei lavori effettuati, attraverso un monitoraggio di mesi, che possa certificare il non superamento dei valori limiti. Giancarlo Tei oggi non può fingere che il suo Ufficio abbia involontariamente compiuto un errore, perché la Provincia, ovviamente, aveva subito risposto al Comune il 4 dicembre affermando che la procedura di bonifica era sempre attiva e di competenza del Comune. Ciononostante, il Comune, replica alla Provincia una seconda volta l’11 dicembre, facendo esplicito riferimento alle norme che regolano l’avvenuta bonifica, come se il Comune avesse la certificazione di mesi di monitoraggi a norma, cosa del tutto mancante.»
Barocci afferma di aver scritto più volte al comune di Grosseto «Quindi consapevolmente questi amministratori hanno avallato scelte che si stanno dimostrando utili solo alla Total per perdere altro tempo, dopo i ventidue anni già persi: i primi dieci, dopo la prima segnalazione ufficiale della USL di inquinamento da Benzene del 1992, quando la vicenda è rimasta segretata nell’archivio riservato del sindaco di Grosseto e gli ultimi dodici, dall’avvio delle procedure ufficiali di bonifica, quando la legge parla di bonificare entro mesi.»