CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – «In questo momento in cui ci sono comici prestati alla politica, Farnetani dovrebbe forse fare il contrario, e iniziare lui una carriera come comico». Così Monica Faenzi interviene sulle dichiarazioni del sindaco di Castiglione Giancarlo Farentani. «Basta col dire che ha trovato il Comune in rosso come fa da due anni – prosegue Faenzi – solo per giustificare la sua mancanza di capacità operativa: se così fosse stato la Corte dei Conti sarebbe intervenuta da quel dì. E oggi invece all’improvviso (guarda caso in campagna elettorale), dice che hanno i soldi in cassa, si augura un allentamento del patto di stabilità da parte del futuro nuovo governo per poter aprire la borsa e pagare i creditori presenti e investire in opere pubbliche, servizi e poter far tagli alle imposte IMU e TARES.»
«E dove ha trovato i soldi in poco tempo se è vero che gli avrei lasciato il Comune sotto di due milioni di euro – si chiede Faenzi -? Non aveva dovuto tagliare i costi? Non lamentava penuria di risorse? Ha già ripianato il bilancio e oggi riesce a fare persino promesse (elettorali) di pagamenti e investimenti? Credo che Farnetani sia un sindaco che finora non ha fatto nulla di concreto per il suo Comune e che nulla sia in grado di fare, se non imbonire i Castiglionesi con promesse che non può mantenere. Riesce solo a dare la colpa a chi prima di lui era davvero in grado di star vicino alla gente e affrontare i problemi del territorio. Poteva allora fare le agevolazioni sull’IMU per la prima casa e le aziende agricole quando serviva, non prometterle oggi, che deve andare in cerca di consensi per il suo partito. E cosa succede alla Multiservizi, il cui vicepresidente si è dimesso, cosa farà ora della partecipata, azienda da me creata che dà lavoro a decine di persone ed influisce sull’economia familiare di tanti Castiglionesi?»
«Ora basta – conclude Faenzi -: non possiamo fare opposizione in Consiglio comunale, la faremo in piazza. Andremo a far da cassa di risonanza al malcontento dei cittadini e a denunciare tutte le carenze, reali, quelle sì, della sua amministrazione e della sua inesistente operatività istituzionale. Finora ho creduto, sbagliando, che Farnetani fosse semplicemente un comunista, ora mi rendo conto che è soltanto un incapace.»