SCARLINO – «Si lascia la porta aperta all’inquinamento andando sempre a posteriori a vedere poi se è successo qualcosa.» così Antonio Pavani, dell’associazione Lavoro ambiente e salute, commenta il rilascio, da parte della Provincia, delle autorizzazioni per l’inceneritore di Scarlino Energia. «La Provincia – prosegue l’associazione – si è avvalsa anche di una relazione, elaborata dalla Unità funzionale di Igiene delle Colline Metallifere, nella quale si valutano i risultati emersi dall’ultimo studio epidemiologico effettuato sulla popolazione di Scarlino e Follonica. I risultati di questo studio vengono considerati sufficientemente esaustivi e, in via cautelativa o di prevenzione, viene proposto “… all’autorità competente di prescrivere al proponente la ripetizione con cadenza quinquennale dello stesso studio epidemiologico”.»
«Troppe volte, in questi ultimi anni – prosegue Pavani -, l’intervento della magistratura, su queste problematiche, ha dimostrato che troppo spesso si arriva quando ormai il danno è fatto e magari è irreparabile. È ora che si capisca una buona volta che non si può abusare illimitatamente di un territorio, caricandolo di inquinanti e che, in caso di rischio di compromissione della salute umana, per cause di inquinamento ambientale, non ci si può limitare ad andare a vedere ogni tanto se è successo qualcosa.»
«Occorre invece monitorare in continuo, ai fini di una efficace prevenzione, sia il livello di sostanze tossiche, o potenzialmente dannose, presenti a livello ematico nella popolazione a rischio che – sottolinea Pavani – la valutazione dell’insorgenza di patologie correlabili ai tipi di inquinanti presenti.» proprio per questo l’associazione ha inviato una lettera ai cittadini e una ai sindaci di Scarlino e Follonica perché «si attivino presso gli organi competenti per risolvere questo problema»