di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Il mondo dell’agricoltura cerca risposte che non ha ancora trovato. Nell’assembla della Cia, Confederazione italiana agricoltura, emergono salienti gli interrogativi su alcuni aspetti portanti, come il costante calo del reddito delle imprese agricole, la diminuzione della superficie coltivata , il degrado del territorio. Risposte che nella legislatura appena conclusa, sotto il profilo delle politiche per l’agricoltura, sono state disattese. Ecco quindi, che Cia, in vista delle prossime elezioni, chiede rispetto, attenzione, ascolto, ma soprattutto fatti concreti. Non fa eccezione il territorio della provincia di Grosseto, vessato recentemente dalle calamità naturali. «Siccità e alluvione, due fattori che hanno messo in ginocchio il settore agricolo nel nostro territorio – spiega Enrico Rabazzi, presidente di Cia Grosseto -, occorre che il governo dia un’adeguata copertura finanziaria, altrimenti oltre al danno subito si aggiunge la beffa. Se come indennizzo viene proposto un 10% del danno, alcuni agricoltori eviteranno di rimettere in piedi la propria attività, non ripartiranno proprio dopo il disastro. In questi momenti particolarmente difficili, chiediamo almeno l’80% attraverso un fondo di solidarietà».
I problemi, in ogni caso, non sono solo sull’immediato, perché si guarda anche al futuro: «Ci sono tante cose da rivedere – precisa Rabazzi -, è opportuno intervenire con la messa in sicurezza, agire ad esempio sugli invasi, con una visione politica meno fondamentalista. C’è inoltre il problema della fiscalizzazione, perché si era parlato di agevolazioni e di sospensioni al fronte del settore agricolo colpito dall’alluvione, ma ciò non è avvenuto. Consideriamo che in quei territori non si potrà seminare per 2 anni. Non vogliamo essere considerati vittime di serie B. C’è da fare molto, tutti insieme, politici compresi che dovranno assumersi responsabilità. Alle promesse dovranno fare seguito i fatti, vigileremo su questo». Proprio “insieme” è la parola chiave individuata da Cia per un futuro con più agricoltura, da ricercare attraverso una nuova PAC a sostegno dell’agricoltura produttiva e delle imprese agricole, una politica nazionale a sostegno della competitività, un welfare in grado di garantire i diritti di cittadinanza nelle aree rurali e interventi di tutela attiva del territorio.