di Lorenzo Falconi
ALBINIA – Il dopo alluvione porta la speranza della rinascita, come nel caso della Copaim, ma al tempo stesso anche un senso di abbandono, soprattutto nei confronti di uno Stato assente al cospetto del disastro che ha colpito il sud della provincia di Grosseto. Sulla vicenda interviene il Governatore della Regione Toscana Enrico Rossi, a margine di un dibattito che ha coinvolto istituzioni e associazioni della zona. Servono soldi e sostegno per una ripresa concreta che aiuti il territorio, al di là del miracolo Copaim, sono ancora tante le realtà imprenditoriali strette nella morsa della crisi e della calamità naturale.
«In questi tempi di incertezza ho apprezzato i toni misurati del confronto e il volere uscire da questa situazione insieme e più forti di prima – osserva Rossi -. Nel concreto, oltre ad essere presenti come Regione, abbiamo stanziato in maniera straordinaria 100 milioni per il ripristino dei danni in Toscana. Di conseguenza, nella provincia di Grosseto sono state appaltate opere per 52 milioni di euro. L’indirizzo è quello del ripristino e della messa in sicurezza. Se entro marzo i lavori saranno tutti avviati, potremmo dire di essere un bel pezzo avanti per l’innalzamento del livello di sicurezza. 3 milioni di euro, invece, li abbiamo stanziati per le famiglie colpite dall’alluvione, potranno fare richiesta coloro che non superano i 36mila euro di reddito Isee. E’ un extra che gestiranno i Comuni e stabiliremo poi se saranno fondi sufficienti».
Passaggi doverosi, quindi, per tamponare l’emergenza, anche se resta in piedi il problema delle aziende colpite dall’alluvione, messe letteralmente in ginocchio. «Quanto alle necessità impellenti delle aziende, dallo Stato abbiamo ottenuto per le calamità della Toscana altri 110 milioni che hanno un grosso limite, sono utilizzabili solo per opere pubbliche – puntualizza il Governatore della Toscana -. Abbiamo chiesto che almeno il 25% venga utilizzato per le imprese messe a dura prova da questa situazione, ma ciò prevede un iter complesso che richiederà tempo fino ad agosto. Purtroppo, dallo Stato, le alluvioni sono trattate in maniera differente rispetto ai terremoti. Quello del 25% resta un obiettivo minimo da portare a casa, ma visto che siamo in campagna elettorale, se qualcuno passa di qua, magari è opportuno ricordare che c’è da impegnarsi su questo tema».
Parole contraddistinte da un sano realismo, ma anche da una concreta volontà di voler essere il più chiari possibile. «La procedura aggiuntiva è quella di attivarsi per richiedere fondi alla Comunità Europea – conclude Rossi -, non è una certezza, ma una promessa sul fatto che ci proveremo. Occorre dunque, lavorare tutti nella stessa direzione. Non abbandono il territorio, è il mio impegno basato sul rapporto di chiarezza e di serietà verso il problema».