di Barbara Farnetani
GROSSETO – Un impegno in sette punti, per portare in Parlamento le istanze del Forum delle associazioni familiari. La richiesta di impegno concreto sarà inviata a tutti i candidati alle prossime elezioni politiche per la provincia di Grosseto, come già era successo a livello regionale. Chi aderirà potrà “fregiarsi” del logo “Io corro per la famiglia”. Il Forum, che riunisce 52 associazioni di ispirazione cattolica ha tra i propri interessi la tutela del nucleo familiare fondato sul matrimonio tra uomo e donna. «I Forum – afferma Alessandro Cerboni (al centro nella foto), presidente del Forum per la provincia di Grosseto – hanno predisposto una piattaforma di valori suddivisa in sette punti. I politici che decideranno di aderire dovranno farlo in toto, non si può scegliere di sostenere solo una parte del documento». Il primo punto, “si alla cittadinanza della famiglia”, per chiedere investimenti su chi genera il capitale umano e sociale che sostiene il nostro paese. «In questo momento di crisi – prosegue Cerboni – la famiglia fa da ammortizzatore sociale. Al secondo punto chiediamo ai candidati un impegno per una fiscalità che tenga conto non del singolo individuo ma di tutto il nucleo familiare. Lo stesso stipendio non può essere tassato alla stessa maniera per un single e per il padre di tre figli.»
Al punto tre si chiede più sostegno alla vita e alla natalità «armonizzando il rapporto tra lavoro e famiglia, senza chiedere gesti eroici alle mamme. Serve la stabilità lavorativa – prosegue Cerboni – per consentire alle persone di farsi una famiglia. Serve un sostegno alle persone non autosufficienti, e al punto sei, chiediamo la libertà educativa: la scuola pubblica è suddivisa in statale e paritaria. Mentre alla statale sono destinati 8 mila euro all’anno per ogni studente, alla paritaria ne sono destinati 50. In questa maniera è difficile parlare di libertà educativa quando sono le famiglie a sobbarcarsi tutti i costi.» L’ultimo punto poi è un impegno, verso l’Europa, a portare avanti un’idea di famiglia come «luogo di reciprocità tra i sessi e le generazioni.» Bando dunque alle politiche troppo fondate sull’individuo «al centro della politica europea deve esserci il riconoscimento della famiglia come istituzione fondante della società».
«La nostra idea di famiglia – ribadisce il presidente provinciale del Forum – è quella costituzionale, fondata sul matrimonio tra due persone di sesso diverso. Che poi ci siano diritti individuali, in materia di successione ad esempio, è un’altra cosa, ma il matrimonio è un fatto pubblico, un principio non negoziabile e da tenere fermo. Per questo non si può parlare di famiglia in situazioni che esulano da questi punti fermi.» Il Forum chiederà a tutti i politici aderenti un impegno concreto, qualcosa da realizzare già nei primi 100 giorni di legislatura. «Speriamo in un’adesione trasversale – prosegue Cerboni -. In Toscana hanno aderito cinque componenti dell’Udc. A livello regionale c’è stata molta attenzione al sociale, al tema dell’affido, per le politiche familiari per chi è in difficoltà.»
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