di Barbara Farnetani
GROSSETO – «Berlusconi è il candidato premier del centro destra, chi altri se non lui potrebbe farlo? Non lo dice solo per rispetto del Capo dello Stato, che è colui che, dopo le elezioni, deve indicare il Presidente del Consiglio» Così, in un colpo solo, l’ex Ministro Altero Matteoli, candidato al Senato per il Pdl toscano, spazza via un solo colpo ogni dubbio sul futuro in caso di vittoria del Pdl alle prossime elezioni. In un lungo incontro Matteoli, assieme alla capolista alla camera Monica Faenzi e al segretario provinciale Luca Agresti, si è confrontato con giornalisti e simpatizzanti.
Campagna elettorale – «Questa è una campagna elettorale partita con difficoltà – ha detto Agresti – ma da un mese e mezzo stiamo recuperando il consenso elettorale che il Pdl merita.» «Quando si parte da una situazione di sicura sconfitta – gli fa eco Matteoli – ogni punto in più ci rende speranzosi. Molti sono sicuri di una vittoria, io sono speranzoso per il clima che si respira nel paese.»
Alleati – Quanto al fatto che il Pdl abbia subito negli ultimi due anni, una emorragia dei propri componenti Matteoli non sembra preoccupato: «Se si guardano i sondaggi si capisce che sono andati via dei marescialli senza portar via le truppe» e riferendosi a Fini continua «Non sono più dispiaciuto della sua scelta perché oggi ragiona come un leader di sinistra». «La vera destra è nel Pdl – prosegue Monica Faenzi che parlando di Fratelli d’Italia precisa – la vera destra non avrebbe mai detto di noi, che siamo alleati, quello che dicono loro. Penso che siano rimasti con noi solo perché altrimenti non avrebbero superato la soglia di sbarramento.»
Bipolarismo – Sul tema del bipolarismo “imperfetto” in cui sta vivendo l’Italia Matteoli afferma «In realtà non c’è alternativa al bipolarismo: la scelta è tra Berlusconi e Bersani, non c’è nessun altro che può vincere. La scelta di votare al centro sarebbe imbarazzante. Gli italiani per loro natura tendono alla frammentazione, che poi è il motivo per cui la sinistra non vince mai le elezioni, ogni volta che ci arriva vicina si fraziona, ma il bipolarismo c’è, e speriamo di raggiungere presto anche il bipartitismo che è fondamentale per garantire la stabilità.»
Grillo – «Il programma di Grillo è inattuabile – precisa Monica Faenzi –. È divertente, è un comico, magari si pensa di votarlo anche per dare uno scossone ai partiti che non sempre hanno fatto bene, ma votarlo significa avvantaggiare la sinistra» e Matteoli rincara «Vorrei parlare un quarto d’ora con un suo elettore, perché io capisco la rivoluzione, voler cambiare un sistema, ma non votare per chi vuole sfasciare tutto. Piuttosto che Grillo è meglio votare Bersani» Matteoli poi parlando del voto in Sicilia rivela che proprio il forte astensionismo tra l’elettorato di centrodestra ha spinto Berlusconi a rimettersi in gioco. «Questa volta gli elettori non sono andati a votare, la prossima avrebbero scelto un altro partito. Noi non dobbiamo conquistare nuovi elettori, dobbiamo solo convincere il nostro vecchio elettorato. È per questo che le nostre percentuali aumentano quando diminuiscono quelle dell’astensionismo»
Patto stabilità – La proposta del Pdl per superare l’impasse in cui sono attanagliate le pubbliche amministrazioni che non possono pagare le imprese neppure se hanno i soldi è che nel patto non rientrino più né le spese per la salvaguardia ambientale né quelle per le infrastrutture.
Autostrada Tirrenica – «Quando nel 2016 l’autostrada sarà terminata – afferma Matteoli – avremo un’interruzione solo per i 22 km di Orbetello. E allora ci dovremo chiedere di chi è la responsabilità. L’amministrazione non ha avuto il coraggio di mettersi contro a due proprietari perché “gli si sciupava il campo”. Con me i comitati non avrebbero vinto. L’avrei fatta passare anche in mezzo ad Orbetello pur di vederla finita, perché può rilanciare la piccola e media impresa. A Capalbio il sindaco Biagi ha perso le elezioni proprio perché non ha voluto schierarsi. La mattina stava con noi e diceva che la voleva, la sera stava con i comitati e diceva di no. Bellumori chiama tutti i giorni per chiedere quando sarà ultimata.»
Renzi – «Se le primarie fossero state vinte da Matteo Renzi adesso il comunismo sarebbe finito. È per questo che l’apparato del partito non lo ha permesso» ne è convinto Matteoli che ritiene che probabilmente le cose sarebbero state diverse anche per il Pdl. Matteoli conclude dicendo «Non voglio cancellare i partiti, mi batto perché tornino ad avere il ruolo di un tempo»