GROSSETO – Un incontro infuocato e le Rsu sul piede di guerra. Queste le conseguenze del confronto che si è svolto all’azienda di abbigliamento Mabro tra la proprietà e le rappresentanze sindacali unitarie, nella giornata del 30 gennaio, almeno secondo quanto riportato dagli stessi esponenti della Rsu. All’origine della protesta, qualche parola ritenuta troppo offensiva, pronunciata da parte della proprietà di Abbigliamento Grosseto, rappresentata nella circostanza da Andrea Barontini e Benedetta Bertellini. Un atteggiamento che non è andato assolutamente giù alle Rsu.
Intanto il 7 febbraio è ormai alle porte, per quella data è prevista la scadenza della cassa integrazione e ci sono dubbi sul fatto che venga rinnovata. Una preoccupazione in più per le Rsu e per tutti i lavoratori dell’azienda di abbigliamento. A questo c’è da aggiungere un’altra preoccupazione, dovuta alla carenza, sempre secondo le Rsu, di commesse da parte dei marchi internazionali e, quindi, di lavoro sotto l’aspetto produttivo. Un clima teso dunque, che fa da cassa di risonanza per un malcontento più volte esternato: «Naturalmente – concludono con amarezza, nella nota, le rappresentanze sindacali – non ci è dato sapere quando verranno corrisposte le retribuzioni di dicembre, gennaio e la tredicesima».