di Daniele Reali
GRILLI – Gregor (nella foto) ha 21 ed è tedesco. Abita ad Hannover e da lì ha deciso di partire per l’Italia e percorrere come pellegrino del nuovo millennio il cammino di Santiago. Un viaggio lungo che a piedi diventa lunghissimo e che da secoli rappresenta una prova spirituale e fisica per chinque lo affronti.
La sua avventura durerà più o meno quattro mesi. 120 giorni per raggiungere la città nell’estremo nord della pensiola iberica. Prima di partire per il viaggio vero e proprio però Gregor, da Roma, è arrivato in Maremma, a Vetulonia per trascorrere un breve periodo di vacanza prima di quello che lui stesso definisce «un passo importante» per la sua vita.
Per qualche giorno rimarrà in provincia di Grosseto dove ha scelto un’azienda vitivinicola nel comune di Castiglione della Pescaia per trascorrere qualche ora di riposo.
Dalla costa maremmana poi si sposterà a Siena e da lì inizierà la vera sfida. Da Siena infatti Gregor attraverserà la Toscana fino a Lucca e poi passerà per Genova. Seguendo la linea della costa ligure entrerà in Francia toccando Nizza, Arles e Tolosa fino ad arrivare ai Pirenei e entrare in Spagna. Da lì, da Roncisvalle, ancora centinaia di chilometri per completare il cammino e giungere a Santiago de Compostela da pellegrino.
Ma perché Gregor ha deciso di affrontare questo viaggio? Alla nostra domanda lui ci risponde che sentiva il bisogno nella sua vita di fare qualcosa di importante, «a big step» ci dice in inglese, dal quale poi ripartire.
Lungo il suo viaggio Gregor si sposterà con una tenda e uno zaino e se il tempo glielo permetterà cercherà di dormire all’area aperta. «Certo se dovesse essere molto freddo o piovere cercherò un rifugio, magari in qualche ostello».
Prima di salutarci gli chiediamo “ma che cosa farai una volta arrivato a Santiago?”. Lui ci guarda ci sorride e ci risponde: «Ancora non lo so, non so come mi cambierà questo viaggio. Vorrei tornare indietro, ma non so cosa farò e come sarò». Ci salutiamo e ci scambiamo un «bye bye» con la promessa di tenerci in contatto: magari sulla pagina Facebook de IlGiunco.net.