GROSSETO – Il tessuto economico della città di Grosseto sembra risentire più di altri settori della crisi. È l’opinione di Gianluca Ferrero, candidato alla camera per “Fare – Fermare il declino” che commenta i dati pubblicati dal Sole 24 ore che vede slittare la città «Dalla prima alla settima posizione, nel giro di appena un anno. Dopo che per quattro anni di fila il capoluogo maremmano era rimasto al primo posto nella graduatoria delle province toscane, nel settore “Affari & Lavoro” Grosseto è scivolata al settimo posto (su dieci posizioni) – afferma, e continua – Il dossier misura dati statistici ed elabora una serie di classifiche sulla vivibilità delle province italiane in sei ambiti: Tenore di vita, Affari & lavoro, Servizi, ambiente e salute, Popolazione, Ordine pubblico e Tempo libero. La classifica “Affari &Lavoro”, nello specifico, è basata sui dati relativi all’export, alla propensione ad investire, allo spirito d’iniziativa, alle donne ed ai giovani occupati e ai prestiti non onorati: in una parola sola al benessere economico.»
«La responsabilità – spiega Gianluca Ferraro – va all’assenza di un tessuto industriale/manifatturiero importante, alla scarsa appetibilità internazionale dell’offerta turistica, al gap dovuto a infrastrutture di collegamento arretrate. Sarebbe semplice lanciarsi in proclami elettorali di investimenti che potranno dare frutti solo nel medio/lungo periodo. A breve termine, però, la cura da intraprendere passa, anche a livello locale, da un’iniezione di reddito disponibile per famiglie e pmi.»
Ecco la ricetta del movimento di Oscar Giannino: secondo Ferraro occorre ridurre l’ammontare del debito e della spesa pubblica di almeno sei punti del PIL in cinque anni; ridurre la pressione fiscale di almeno cinque punti in cinque anni; ridurre gli squilibri occupazionali senza discriminazioni di età e sesso: solo così è possibile far ripartire i consumi nazionali interni, e di conseguenza l’economia grossetana.