SCARLINO – Uno sciopero della fame per protestare contro il divieto di fare musica nel proprio locale. Un giovane imprenditore sta protestando di fronte al palazzo comunale di Scarlino con le catene e al collo un cartello con su scritto “Io non mi uccido: protesto”. L’uomo Antonino Rivetti, assieme ad un collega, Andrea Caramelli, ha aperto un locale allo Scalo, lo Smania music bar, ndlla zona del polo commerciale, ma secondo quanto ha raccontato, nelle ultime settimane i controlli da parte delle forze dell’ordine si sono moltiplicati. A seguito di una ordinanza emessa dal comune, infatti, gli è fatto divieto di organizzare eventi musicali.
«Ci sono stati comminati verbali per 10 mila euro da parte di Polizia Municipale e Carabinieri -afferma Rivetti – abbiamo dovuto chiudere il locale per protesta» anche perché, come spiega il titolare del bar, i guadagni derivano perlopiù dalle serate. Come l’ultimo fine settimana, quando in due occasioni «i militari ci hanno fatto visita e hanno fatto uscire i clienti» secondo quanto emergerebbe dai verbali il locale non avrebbe i permessi per fare musica, oltre a non essere a norma per quanto riguarda il regolamento per le emissioni sonore. Ma l’imprenditore non è d’accordo, e sostiene di essere in regola con tutte le autorizzazioni. «Voglio lavorare e crescere i miei figli – afferma – per questo faccio lo sciopero della fame e resterò qui giorno e notte fino a che non avrò risposte.»