FIRENZE – Un riconoscimento verso la determinazione di una Regione, la Toscana, che nonostante tutto ha continuato a investire nel diritto allo studio mantenendo elevato il livello qualitativo dei servizi: così viene commentata, negli uffici dell’assessorato toscano a Istruzione e Università, la “good news” odierna, direttamente arrivata da via della Stamperia 8, in Roma, dove si è riunita la Conferenza Stato Regioni.
Fra le Regioni italiane, la Toscana risulta quella maggiormente premiata nella ripartizione del Fondo integrativo per la concessione dei prestiti d’onore e per la erogazione di borse studio: dei 162 milioni di euro oggi ripartiti (ben 64 in più rispetto al Fondo dello scorso anno, quando la cifra complessiva si attestò a 98 milioni), il 15% (in cifra: più di 25 milioni di euro) sono stati assegnati alla Regione Toscana (l’anno scorso la percentuale toscana fu l’8%).
Fra le motivazioni contenute nel decreto di riparto, non solo quella riguardante il numero di studenti idonei, ma soprattutto quella relativa proprio alla quota di investimenti regionali nonché altri elementi (la tempistica certa nelle procedure di assegnazione, il numero di alloggi messi a disposizione, la percentuale di studenti borsisti rispetto agli idonei) che hanno fatto scattare verso l’alto la somma finale in arrivo nelle casse di Regione Toscana.
Soddisfazione espressa dalla vicepresidente secondo cui la buona notizia romana consente di affrontare, con serenità e in un periodo difficile, gli impegni presi: aumentare (da 17 a 18 mila euro) la soglia di accesso Isee per le borse di studio; aumentare il numero degli alloggi; istituire la borsa dei servizi. Soddisfatto anche il presidente del DSU toscano che tiene a sottolineare l’impegno dell’azienda nel creare servizi sostenibili capaci di coprire un’area sempre più vasta di studenti al punto tale che in Toscana i borsisti sono quasi il 20% della popolazione universitaria attiva.
Nell’anno accademico 2012/2013 le borse di studio erogate dall’azienda per il DSU sfiorano le 12 mila (11.838) con un aumento di 681 unità rispetto all’anno precedente.