GROSSETO – La Maremma, al pari di altre realtà, sembra precipitata in una crisi economica senza precedenti che non risparmia nessun ambito produttivo e riversa i suoi peggiori effetti soprattutto sull’occupazione. «Il Centro per l’impiego di Grosseto, proprio ieri, ha fornito il dato dei 15 mila iscritti nelle liste di disoccupazione nell’ambito di propria competenza – spiega Renzo Alessandri, direttore di Cna Grosseto -, ma a livello provinciale, si è raggiunta e forse superata la quota di 27 mila».
«Il perdurare della crisi e la revoca, intervenuta il 1° gennaio di quest’anno, per le imprese fino a 15 dipendenti (le uniche che continuavano ad assumere), della decontribuzione legata alle assunzioni fatte all’interno delle liste di mobilità, può solo aggravare la situazione – prosegue Alessandri -. Nel suddetto contesto però, una interessante opportunità può essere rappresentata dal recente bando con cui Italia Lavoro, interviene a sostegno del trasferimento di azienda nei settori dell’artigianato tradizionale, nonché a favore dell’apprendistato. E’ stato infatti prorogato al 31 marzo, il termine che consente di beneficiare, a fronte dell’assunzione di un apprendista, di un contributo a fondo perduto pari a 4.700 euro».
Un ulteriore avviso, che dispone l’erogazione di contributi finalizzati al trasferimento d’azienda, ha l’obiettivo di favorire il rinnovo del tessuto dell’imprenditoria di tradizione per recuperare quei valori del lavoro manuale che sono troppo spesso sacrificati. Con il suddetto avviso inoltre, si cerca quindi di rafforzare l’appeal dei mestieri tradizionali per favorire, nei comparti produttivi della tradizione italiana, la nascita di una nuova imprenditoria tramite il trasferimento dell’azienda.
Due le tipologie di contributo previste: 5 mila euro (per passaggi generazionali compresi tra 10 mila e 29.999,99 euro di investimento), e 10 mila euro (per passaggi pari o superiori a 30 mila euro), mentre la dotazione finanziaria disponibile è di 5 milioni di euro. Molteplici le attività interessate: dall’agricoltura alla lavorazione dei prodotti alimentari, dalla ristorazione al catering, dalla lavorazione di pietre e metalli alla gioielleria, dai prodotti del legno alla lavorazione della carta, dall’industria tessile alla confezione e fino ai mestieri che, per definizione, sono a rischio di estinzione: la legatoria, il restauro artistico, la costruzione degli strumenti musicali.
«Possono presentare domanda di contributo le imprese create in data successiva al 21 dicembre scorso (data in cui è stato pubblicato l’Avviso) – spiega ancora Renzo Alessandri -. La domanda di contributo potrà essere presentata solo dopo l’apertura formale di questo (dalle ore 10,00 del 20 febbraio e non oltre il 31 dicembre 2013) e solo a subentro o rilevamento intervenuti. Conseguentemente la relativa istanza dovrà essere proposta dall’azienda risultante dal subentro o dal rilevamento».
Per ulteriori informazioni e per la redazione delle richieste di contributo, gli uffici della Cna sono a disposizione degli interessati.