FIRENZE – Un programma pilota per scongiurare il rischio idraulico e idrogeologico a Grosseto e nel resto della Regione. È il risultato di un protocollo d’intesa firmato oggi a Roma tra il presidente Enrico Rossi e il ministro all’ambiente Corrado Clini.
L’intesa impegna la Toscana a presentare entro 60 giorni al ministero una proposta di programma pilota da attivare, cofinanziandolo, nei tre anni della validità dell’accordo stesso, indicando anno per anno tempi di attuazione, controllo dell’avanzamento dei lavori e quadro finanziario. «Cercheremo di presentarlo al più presto – prosegue il presidente – in modo che il Comitato di indirizzo e monitoraggio nazionale possa approvarlo altrettanto rapidamente. Dopo aver concordato il cofinanziamento potremo dare il via ai lavori».
Le aree soggette a pericolosità idraulica rappresentano circa il 20% del territorio regionale e quelle a rischio frane circa il 14%. L’intesa è un ulteriore passo avanti in termini di riduzione del rischio. Si calcola che per raggiungere questo obiettivo sia necessario mettere in campo 600 milioni di euro, di cui circa 147 già finanziati.
«Ringrazio vivamente il ministro – dice il presidente – per l’impegno strategico assunto in favore del territorio toscano. Negli ultimi 15-20 anni la nostra regione è stata colpita da una serie di alluvioni che hanno provocato danni stimabili intorno a un miliardo di euro. Negli stessi anni la Regione e lo Stato hanno speso circa 500 milioni di euro per interventi di prevenzione. La Regione è intervenuta non solo con risorse nelle situazioni di emergenza, ma anche con misure forti di prevenzione, come la legge 21 che impone il divieto di edificazione nelle zone ad alto rischio idraulico. Una misura unica nel panorama italiano, di cui credo il ministero abbia tenuto conto anche nella decisione di siglare questo protocollo».
Nel novembre scorso la Regione Toscana aveva inviato al ministero un elenco di interventi per la riduzione del rischio per ciascun bacino idrografico. Per vedere nel dettaglio l’elenco, con i singoli interventi anche per quanto riguarda il fiume Ombrone, basta cliccare QUI