GROSSETO – Il centesimo anniversario della nascita del matematico Alan Turing, (1912-1954), ha risvegliato l’interesse per la biografia di un protagonista della storia della scienza del XX secolo e per uno dei suoi meriti scientifici: la violazione della macchina cifrante tedesca Enigma. Un’operazione avviata ma non completata dagli scienziati polacchi. Anche se una certa retorica sui sistemi segreti di comunicazione ne ha enfatizzato il ruolo, rimane elevato il peso della decrittazione di Enigma sull’andamento delle fasi conclusive della seconda guerra mondiale. A Bletchley Park, oggi Museo, a pochi chilometri da Londra, fin dal 1939 il governo inglese aveva installato in segreto un gruppo di matematici, logici e linguisti, tra cui Turing, per studiare codici e chiavi per decrittare. Ma la massima rilevanza della biografia scientifica di Alan Turing va alle scoperte che hanno posto le basi per la nascita dell’intelligenza artificiale.
Il baratro in cui fu precipitato negli ultimi anni di vita e la sua tragica fine testimoniano quanto piccola sia stata la gratitudine che gli riservò la sua epoca.
Al contrario, il centenario ha visto crescere, accanto all’attenzione del mondo scientifico, il numero delle iniziative di buona divulgazione, fino alla forma della grafic novel. La vicenda di Enigma e il lavoro scientifico di Turing condensano in un breve tempo esperienze cruciali del Novecento; la loro narrazione, oltre che affascinante, è un’eccellente occasione per una proposta didattica interdisciplinare.
Dal 19 al 25 gennaio, a Grosseto, nel Palazzo della Prefettura, si terrà la mostra “Enigma e sistemi di telecomunicazione nella seconda guerra mondiale”. L’iniziativa, presentata questa mattina a Palazzo Aldobrandeschi, è promossa dall’Istituto storico grossetano della resistenza e dell’età contemporanea (Isgrec) con la collaborazione dell’associazione Rover Joe di Fidenza (PR) e il patrocinio di Prefettura, Provincia e Comune di Grosseto. «È una mostra sui sistemi di telecomunicazione della seconda guerra mondiale – spiega Luciana Rocchi, direttrice dell’Isgrec –interessante anche da un punto di vista scientifico. Tra gli oggetti in esposizione due macchine enigma ed altre macchine inglesi e americane». «Al di là del fascino legato alla decriptazione di enigma – dichiara Giovanna Stellini, assessore alla Cultura del Comune di Grosseto –ricordare la figura di Alan Turing è un modo per rendere giustizia ad una importante intelligenza del nostro tempo, che in vita non ebbe adeguati riconoscimenti, forse anche per la sua omosessualità, per la quale all’epoca fu sottoposto alla terribile violenza della castrazione chimica».
«È una bella mostra – ha commentato il presidente della Provincia, Leonardo Marras – anche per risvegliare l’interesse dei giovani alla scienza, che è un qualcosa che si sta perdendo nelle nuove generazioni.»
La mostra apre sabato 19 gennaio, alle 9 e 30, con il convegno “Codici di guerra. La violazione di Enigma e Alan Turing”. Partecipano Marco di Giovanni (Università degli studi di Torino), con un intervento su “Scienza e guerra nella seconda guerra mondiale: aspetti organizzativi, dinamiche operative e immaginario collettivo”; Marco Ristori (Società SYSMAR), con un intervento su “Matematici e guerra. L’enigma di Alan Turing”; Bruno Grassi (Associazione Rover Joe) con una relazione su “Le radiocomunicazioni segrete durante l’ultimo conflitto mondiale. La macchina Enigma”. Coordina Luciana Rocchi, Direttrice dell’ISGREC.
A seguire, sarà data, a cura di Bruno Grassi, dimostrazione del funzionamento della macchina Enigma, che verrà replicata nel pomeriggio alle ore 15 e il giorno successivo, domenica 20 gennaio, alle ore 10.
Per la mostra, le scuole possono prenotare visite guidate, che si terranno dal 21 al 25 gennaio.
Info: ISGREC, Via De’ Barberi 61 – 58100 Grosseto, tel/fax 0564 415219, segreteria@isgrec.it, www.isgrec.it