ORBETELLO – È Gennj Trentini la vincitrice del Premio Primal Energy 2012, il concorso internazionale d’arte contemporanea che si è chiuso oggi, 12 gennaio, con il finissage della mostra dei finalisti alla Polveriera Guzman di Orbetello.
La trentaquattrenne umbra si è classificata prima – con l’opera “Reiterazioni” – tra i 30 artisti selezionati per il Premio e che hanno interpretato con originalità e stili differenti il tema di questa edizione: Radici contemporanee. Un viaggio nel tempo, attraverso materiali e tecniche che appartengono alla tradizione ma, al contempo, elemento fondante delle espressioni artistiche contemporanee. Menzioni speciali della giuria a Emiliano Baldi con “Il sangue dell’operaio”, Cinzia Ghelardini con “Isola” e ad Angelo Petrucci con “Totem”.
“Nello stretto rapporto con gli elementi naturali ed i materiali della tradizione, Gennj Trentini (nella foto a destra assieme a Barberini e Paffetti) sperimenta nuove strade, alla ricerca di un suo specifico linguaggio – questo il commento del presidente di giuria Alessandra Barberini -, rendendo tangibile la sua complessità spirituale attraverso un percorso di introspezione ed alla parallela sperimentazione materica audace. L’artista ricerca ed attinge alle più profonde radici culturali, che assorbe, metabolizza ed elabora interiormente fino a trasformarle in un nuovo, libero e vitale linguaggio espressivo, riuscendo a rendere tangibile ciò che nel suo animo rappresenta l’essenza primordiale dell’ispirazione.”
La giuria era composta da Maurizio Vanni, direttore di Lu.C.C.A, Lucca Center of Contemporary Art; Ilaria Magi, interior designer; Oriana Rizzuto, della rivista d’arte Next Exit; gli artisti Massimo Costoli, Andrea Cresti, Flavio Renzetti e Franco Repetto. Il presidente di giuria è Alessandra Barberini. Giudici onorari: il sindaco di Orbetello, Monica Paffetti; l’assessore provinciale alla Cultura, Cinzia Tacconi; il presidente della Camera di Commercio di Grosseto Giovanni Lamioni.
Il progetto Primal Energy, ideato e curato da Alessandra Barberini, storica dell’arte, art director di Gad Art Factory, nasce come valorizzazione territoriale in chiave artistica. È realizzato all’interno del più ampio progetto della Provincia di Grosseto Mic – Maremma in contemporanea, con la collaborazione del Comune di Orbetello, e il patrocinio della Camera di Commercio di Grosseto. Sono partner tecnici dell’evento “I pescatori di Orbetello” e la “Tenuta dell’Uccellina”.
Il concorso ha ricevuto iscritti da tutto il mondo: Russia, Stati Uniti, Filippine, Brasile e ovviamente dall’Europa. Alla prima classificata va un premio in denaro di 1000 euro e l’invito ufficiale, quale protagonista, a far parte del team di artisti ospitati in residenza sul territorio, dal cui contatto e ispirazione scaturirà uno dei progetti artistici inseriti nella mostra-evento dell’edizione targata 2013.
Vincitrice
Gennj TRENTINI
Nata a Perugia nel 1978, Gennj Trentini, dopo la maturità all’Istituto statale d’arte Betto, si laurea in Conservazione dei beni culturali con una tesi sulla storia delle arti applicate all’oreficeria. Si è poi formata alla scuola edile di Siena nella lavorazione artistica di materiale lapideo e dei metalli. Vive e lavora a Tuoro sul Trasimeno, in aziende che realizzano manufatti artistici, come stemmi araldici, bassorilievi, targhe e pannelli decorativi.
REITERAZIONI
22 x 118 x 22 cm, scultura in travertino, ferro, specchio, 2012
L’opera accoglie la figura della ripetizione come scansione del tempo nell’universo. La metafora dell’albero rovesciato – citato in Platone, nella tradizione ebraica e in quella islamica, così come in quella italiana di Dante o del Frezzi – è rappresentativo del rinnovamento in forme diverse. Vegetazione che incarna e rivela il sacro. Da qui la scelta reale e metaforica dello specchio: riflessione identica ma non sempre necessariamente uguale a se stessa, pur conservando la propria identità.
Menzioni speciali
Emiliano BALDI
Emiliano Baldi è nato a Grosseto nel 1978, vive e lavora tra Gavorrano e Firenze. Nel 1996 consegue la maturità artistica al Liceo Pietro Aldi di Grosseto e nello stesso anno si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove si laurea nel 2001.
Il sangue dell’operaio
85 x 83 x 6 cm, tecnica mista su supporto in ferro, 2012
Creata con materiali recuperati in vecchie aree archeologiche industriali, un tempo vissute dall’uomo che imponeva la sua presenza, l’opera rappresenta – attraverso ferro, saldature, tagli, combustioni – un paesaggio astratto. Si intuiscono le ciminiere di una fabbrica che si innalzano verso un cielo increspato, un profilo umano e un organo sessuale femminile, cavità di calore, dimora di radici, che creano vita e il mondo futuro.
Al centro di tutto c’è l’operaio, metafora dell’uomo che crea, distrugge, ricicla e lavora in una società passata e contemporanea, dove spesso è costretto a versare il proprio sangue.
Cinzia GHELARDINI
Nata nel 1958 a Livorno, Cinzia Ghelardini è diplomata in Pittura all’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Dal 1979 espone in mostre personali e collettive. È titolare dello Studio di Pittura e Grafica dove svolge attività di grafica pubblicitaria e collabora con Asiu Spa per i laboratori di educazione ambientale nelle scuole primarie.
Isola
90 x 90 cm, acquerello e collage su legno, 1997
Legno, carta velina, acquerello: materie semplici e vive, che si possono toccare, che si usurano, sbiadiscono, si crepano, invecchiano. Sono imperfette, sono vive. Il fascino della tecnologia, la meraviglia di ciò che l’uomo può fare, immaginare e creare è enorme, ma tanto più grande è il legame con la natura: le sfumature delicate o violente dell’alba e del tramonto, l’odore del vento di scirocco, il mare. Il lavoro della Ghelardini è l’espressione di queste emozioni.
Angelo PETRUCCI
Nato a Genova nel 1954, Petrucci ha frequentato la scuola di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Firenze e di Brera a Milano. Vive e lavora tra Genova, Rimbocchi, Chiusi della Verna ed Arezzo.
Totem
74 x 200 x 30 cm, olio su tela, supporto di legno, 2012
È il corpo femminile nudo, ricreato, materico, da un lato angosciato e contratto con il viso nascosto, dall’altro disteso, con una maschera che cela i lineamenti. Girando attorno si colgono i particolari, la sovrapposizione cromatica. Il dipinto a olio è realizzato su tela di iuta rigorosamente preparata a mano secondo le antiche tecniche. È la tradizione, reinterpretata, voluta, cercata e proiettata verso l’innovazione.