di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Nella parola “Fare” c’è il passaggio da movimento a partito politico. “Nè di destra nè di sinistra, ma avanti”, come recita un cartellone che presenta l’evento. Fare per fermare il declino, guidato da Oscar Giannino, presenta i candidati maremmani che saranno in lista, alla Camera e al Senato, nelle prossime elezioni politiche. A Grosseto, per l’occasione, scende in campo anche l’economista Alessandro De Nicola (al centro nella foto), presidente della Adam Smith Society, uno dei 7 fondatori del movimento che si è trasformato in pochi mesi in partito. La pattuglia maremmana dei candidati vede in corsa per il Senato il capolista Biagio Muscatello e Marco Bicocchi Pichi, mentre alla Camera sono in quattro: l’unica donna Cristiana Facco, Gianluca Ferraro, Andrea Bonalanza e Nicola Buonfiglio. Per tutti i candidati c’è la volontà di dare un volto nuovo all’Italia e alla classe politica.
Un concetto quest’ultimo che viene ripreso da uno dei leader del partito: «ovunque andiamo siamo apprezzati per il nostro messaggio semplice – spiega De Nicola -, la classe politica degli ultimi 20 anni ha fallito, inutile continuare a votarla. Se parliamo di voto utile, non ci sono dubbi che sia quello per sostenere il nostro movimento. C’è bisogno di alternative concrete, che arrivino dal mondo fuori dalla politica attuale, ma che al tempo stesso non sia opera di fuori di testa»
Un ruolo centrale nell’agenda di Fare per fermare il declino è ricoperto dalle problematiche economiche che attanagliano il Paese e la Maremma: «occorre restituire subito i soldi agli italiani – puntualizza De Nicola nel suo intervento -, allo Stato dovrebbero bastare la metà dei soldi che provengono dalle tasche dei contribuenti. Occorre ridurre il perimetro dello Stato, perché quando è troppo presente nell’economia crea intrecci di interessa ed oppressore della libertà. L’analisi reale della situazione ci dà speranza che manderemo quella pattuglia di “rompipalle” in grado di opporsi al Governo ogni volta che chiederanno di aumentare le tasse. Siamo fiduciosi e convinti che con entusiasmo e fortuna ce la possiamo fare a fermare il declino con una classe politica migliore di quella che ci è stata consegnata. Il nostro movimento è contro l’appiattimento, la raccomandazione e a favore della meritocrazia».
Le proposte, in ogni caso, non si esauriscono qui, vanno dall’abbassamento della pressione fiscale sull’impresa e sul lavoro, alla riduzione delle spese pubbliche e l’eliminazione degli sprechi, oltre alla cessione pianificata di una parte del patrimonio dello Stato per abbattere in misura significativa il debito pubblico, che costa ai contribuenti 80 miliardi l’anno di soli interessi. Per info: www.fermareildeclino.it/