GROSSETO – «La responsabilità maggiore» di quanto avvenuto è tutta del comandante Francesco Schettino «come del resto emerse fin da subito» A parlare è il Procuratore capo della Repubblica Francesco Verusio che ad un mese dalla richiesta di rinvio a giudizio per gli otto indagati del naufragio torna a parlare del naufragio della Concordia.
«Quello del comandante della nave da crociera – come si legge in un intervista sul portale IGN di Adnkronos – fu un comportamento sconcertante. È stato accertato che al momento dell’impatto Schettino era sulla plancia di comando, governava la nave con il timone a mano, come si fa, in genere, con una barchetta o un gommone sottocosta, senza una rotta tracciata».
«Il comportamento del comandante si commenta da solo – afferma Verusio -: governava una nave lunga oltre 300 metri con oltre 4.000 passeggeri come una fosse una barchetta, un gommone. C’è dell’incredibile in tutto questo».
Il procuratore Francesco Verusio si appresta, tra poche settimane, a mettere la parola fine all’inchiesta giudiziaria: «Contiamo di presentare la richiesta di rinvio a giudizio per gli otto indagati al Gup entro la fine di gennaio, al massimo nei primi giorni di febbraio». E intanto sono già partiti gli avvisi di conclusione delle indagini per gli indagati.
Verusio ricorda poi «l’immane lavoro» portato avanti in questo ultimo anno, grazie allo sforzo di tutti, in particolare dei Pm Stefano Pizza, Maria Navarro e Alessandro Leopizzi; e si dice convinto «che il nostro lavoro sarà confermato nel processo». Verusio aggiunge un particolare sulle tante difficoltà incontrate e quasi tutte superate: «È stato complicatissimo notificare l’avviso di garanzia al cittadino indonesiano che si trovava al timone della nave. Ci sono voluti tre mesi per arrivare alla notifica.»