SCARLINO – Dopo la archiviazione delle denunce penali, presentate da Tioxide nei confronti degli ambientalisti, che avevano in quell’occasione espresso dubbi sull’utilizzo dei cosiddetti “gessi rossi”, scarto della lavorazione del biossido di titanio, Edorardo Bertocci torna a chiedere ai partiti della “maggioranza Bizzarri” chiarimenti sulla questione. Già in passato Bertocci, come coordiantore provinciale dei Verdi, aveva chiesto che le forze politiche prendessero una posizione sui “gessi rossi”, ma visto che nessuna forza politica si è espressa sull’argomento, proprio Edoardo Bertocci che in qualità di segretario provinciale del Partito dei Verdi ha sostenuto in campagna elettorale l’elezione del Sindaco Bizzarri, presentandosi con lui alle passate amministrative, ha in occasione dell’archiviazione chiesto a tutti gli altri Partiti che sostengono l’Amministrazione Comunale di Scarlino, di esprimersi sull’argomento.
«Mi trovo costretto a chiedere ancora una volta pubblicamente – scrive Betocci – cosa ne pensano sullo spargimento dei gessi rossi nei campi, che mi risulta continui. E mi riferisco ancora una volta a vari aspetti: se sia una cosa che possa essere dannosa o meno per l’immagine di tutto il comprensorio; se favorisca o meno l’agricoltura, in particolare l’agricoltura biologica; se serva o meno a migliorare l’immagine turistica di Scarlino. Non mi riferisco al lato tecnico, legale e amministrativo, del quale se ne sta già occupando la Magistratura».
«Se tutti i Partiti chiamati in causa sono d’accordo con lo spargimento dei gessi rossi nei campi agricoli – proesegue Bertocci –, abbiano il coraggio di dirlo pubblicamente e spiegarne il perché, in fondo sarebbe un orientamento politico che dà una indicazione di come si intende trattare il problema. Se invece avessero ancora dei dubbi, il sottoscritto invita i loro rappresentanti ad organizzare un dibattito pubblico sull’argomento in questione, così da chiarire, anche a loro stessi, le posizioni di tutti, nei confronti dei cittadini scarlinesi i quali, tra poco più di un anno, saranno di nuovo chiamati alle urne per eleggere un nuovo Sindaco».
L’argomento dell’inquinamento della Piana del Casone e la collocazione degli scarti che le industrie chimiche producono, «non deve essere taciuto e tantomeno sottovalutato» dice Bertocci. «La situazione è drammatica – aggiunge –, lo studio fatto fare dalla Provincia ai chimici Biondi e Donati ha messo in evidenza una situazione disastrosa, che comunque ha visto analizzati pochi metalli pesanti e pertanto è solo la punta dell’iceberg. Alcuni valori – conclude Bertocci –, in particolare Arsenico e Manganese hanno delle concentrazioni nella falda acquifera che se confrontati con i dati di Taranto ci fanno palesamente dire che Taranto in confronto alla Piana di Scarlino è un oasi del WWF».