di Piero Simonetti
GIUNCARICO – Fu un Decreto Reale – su proposta avanzata dal Ministero dell’Interno – che attribuì l’onorifico titolo di Cavaliere della Corona d’Italia all’avvocato Filippo Morghen, concittadino di Giuncarico “per censo ed affezione, cordialmente ricambiata”, come scrivono le cronache dell’epoca. L’avvocato Morghen era anche Sindaco di Suvereto e Consigliere Provinciale di Pisa. La notizia venne resa pubblica il 2 gennaio 1913 e fu strenna di Capodanno molto festeggiata anche dai giuncarichesi. Negli stessi giorni di festa venne nominato il nuovo Cancelliere della locale Pretura, con l’incarico attribuito al signor Antonio Mengozzi che si trasferì a Giuncarico con l’intera famiglia.
I cronisti del tempo ricordano anche la serata di gala tenutasi al Teatro di Giuncarico (chiamato ironicamente La… Scaletta), la sera dell’Epifania del 1913, ove venne messo in scena il dramma “Perché??”, egregiamente interpretato dalle signorine Lina Moneti, Brunetta Mazzetti, Alaide Bicci e dai signori Agostino Neri, Marco Mori e del maestro Boni. Appassionata la direzione e la competenza del signor Giovanni Menoni (definito “eterno gaio giovanotto”) che realizzò ricche scenografie sul palco del teatro.
La serata teatrale si chiuse con la messa in scena di una farsa assai brillante dal titolo “Un bacio”, che divertì moltissimo tutti gli intervenuti. L’iniziativa fruttò una significativa raccolta di danaro che andò interamente a beneficio della locale Società Filarmonica.
Nel pomeriggio del giorno stesso della Befana, la Filarmonica diretta da Francesco Boni, eseguì in piazza del Popolo un apprezzato concerto musicale con i seguenti brani: Risorgimento (marcia), Poeta e Contadino (sinfonia di Suppé), Tosca (fantasia dal terzo atto, Puccini) ed una Marcia Militare di Anonimo.