di Barbara Farnetani
GROSSETO – Si erano intrufolati in casa rompendo il vetro di una finestra e avevano iniziato a frugare per l’appartamento, senonché il capofamiglia, che si era addormentato sul divano, si è svegliato per il trambusto e giunto in cucina si è trovato di fronte un ladro che, colto in flagrante, è fuggito dalla porta principale mentre il suo “socio” ha tentato di reagire prendendo a pugni il padrone di casa che ha prontamente reagito bloccando il malvivente contro il muro. Solo il pianto dei tre figli dalla camera lo ha indotto a mollare la presa lasciando scappare il ladro dalla finestra, ma nella fuga il malvivente ha perso una delle scarpe, elemento questo che ha aiutato gli inquirenti nel individuazione prima e nelle cattura poi.
È questo uno dei particolari che hanno reso possibile l’arresto, da parte della Compagnia e del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Grosseto, dei due rapinatori che hanno messo a segno due colpi nella notte di Capodanno. A rendere noti i particolari di una indagine che tutt’ora tiene impegnati gli uomini dell’Arma nella ricostruzione dei legami tra i due ed eventuali complici, gli stessi uomini che sono intervenuti nelle ore immediatamente successive agli eventi (nell’immagine sopra il team investigativo. Foto: Giacomo Aprili).
L’appuntato del Nucleo Radiomobile che per primo è intervenuto in via Sauro, luogo della seconda rapina, racconta di come la loro attenzione sia stata catturata subito da un giovane, il minorenne della banda, che cercava di nascondere dietro alle auto in sosta la sciarpa e il cappello, che erano stati ben descritti dagli anziani vittime della prima rapina. I Carabinieri hanno subito notato le mani ferite del ragazzo, episodio ricollegabile alla precedente rapina in cui i due avevano spaccato vetri e porcellane e uno dei due si era ferito. Mentre il giovane veniva caricato in auto in lontananza i militari hanno notato l’altro ragazzo, il maggiorenne, che si dava alla fuga. Subito è stata diramata la descrizione del ragazzo, compreso il fatto che nella fuga aveva perso una scarpa. È stato poi il personale della Questura a riconoscerlo, anche grazie a questo particolare, ed arrestarlo.
Il personale della Sis, Sezione investigativa scientifica, intervenuto nel podere in cui è avvenuta la prima rapina, ha ricordato poi lo stato di choc in cui si trovavano gli anziani vittime della prima rapina, sia la donna che il marito, che si trova in sedia a rotelle, erano stati malmenati e minacciati, i ladri si erano divertiti a spaccare tutto, vetri, cristalli, porcellane, quasi galvanizzati dalla loro stessa follia distruttrice.
L’arresto dei due ladri, come sottolineano i militari, è frutto di una scelta precisa: quella di intensificare i controlli contro questo genere di reati nel periodo delle feste natalizie, cosa che ha portato ad una vera e propria mappatura delle zone maggiormente a rischio monitorando in particolar modo alcuni soggetti.
L’individuazione del nascondiglio dei due ladri ha poi portato al rinvenimento di contante, gioielli e materiale elettronico, in parte provento di furti in alcuni negozi. 15 mila euro il valore totale degli oggetti nascosti nel covo che i due avevano in una delle strutture fatiscenti nella zona della stazione. Cinque le persone che sono già andate a recuperare il materiale che gli era stato rubato, ma molti oggetti attendono ancora di essere riconsegnati ai legittimi proprietari.
Chi avesse subito un furto può recarsi presso la stazione dei Carabinieri in piazza La Marmora a Grosseto, per il riconoscimento.