di Barbara Farnetani
GROSSETO – È stato in carcere per cinque mesi quando è scaduta la custodia cautelare e l’uomo è uscito di galera ha ripreso a perseguitare la ex moglie esattamente come aveva fatto dal 2002, ossia da quando i due si erano separati. Protagonista della vicenda un uomo di 44 anni, di origine Campana. L’uomo era giunto a Grosseto anni fa assieme alla moglie e a due figli. Poco dopo l’arrivo in maremma però, la moglie, stanca di subire, aveva chiesto la separazione, da allora l’uomo non aveva mai smesso di perseguitarla.
Sei mesi fa la donna, esasperata, si era rivolta alla task force antiviolenza ed era scattato il codice rosa che aveva portato, il 27 giugno scorso, all’arresto in flagranza, per stalking. L’uomo si era infatti recato a casa della ex moglie tentando di aggredirla. Trascorsi cinque mesi in carcere in attesa di giudizio, il 4 dicembre l’uomo è tornato in libertà, e subito ha ripreso a perseguitare la moglie, seguendola ovunque, aspettandola sotto casa o sotto al lavoro, telefonandole minacciandola e dicendole che rivoleva il posto che gli spettava in seno alla famiglia. La donna non è mai andata in giro da sola, e si è trasferita a casa di uno dei figli ormai maggiorenni. Il marito ha anche forzato il garage di casa per cercare notizie sulla vita di lei. Per l’uomo non era stato disposto alcun divieto di avvicinarsi alla moglie.
Poco prima di Natale la denuncia alla Polizia postale (nella foto in alto il dirigente Stefano Niccoli) , visto che le minacce erano tutte telefoniche. Ieri l’arresto. In attesa di giudizio per lui potrebbe scattare anche il divieto di dimora a Grosseto, visto che qui non ha più né lavoro (faceva il muratore ma aveva anche precedenti per tentata rapina ai danni di una pescheria) né la residenza.