GROSSETO – “Esprimiamo i nostri buoni propositi per il nuovo anno – afferma Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente -, affinchè ci porti una serie di doni e ponga rimedio ai disastri ambientali che ci hanno accompagnato nel 2012. Ma perchè questo avvenga è necessario un impegno forte da parte delle amministrazioni pubbliche: dal Governo centrale agli enti locali e territoriali che ci auguriamo sappiano rispondere con la dovuta efficacia alle insistenti e urgenti sollecitazioni del mondo ambientalista. A tal proposito ci auguriamo innanzitutto che le gravi tragedie e i disastri che hanno coinvolto la Maremma nel 2012 vengano se non risolte, almeno affrontate con la dovuta attenzione per mitigare fortemente gli effetti negativi e caratterizzare il nuovo anno con un impegno significativo a favore dell’ecologia”.
Innanzitutto il gravissimo e tragico naufragio della Concordia, che ha provocato un disastro dal punto di vista umano e che costituisce ancora oggi una vera e propria minaccia ambientale. Legambiente chiede con forza alle istituzioni competenti (Governo e Regione in primo luogo) un impegno risolutivo affinchè si possa al più presto e comunque prima dell’estate rimuovere la nave, scongiurando il rischio di inabissamento e sversamento del suo carico inquinante in mare. E’ infatti sempre più alto il rischio che non si possa portare a termine il progetto previsto per i ripetuti ostacoli che vengono incontrati (l’ultimo dei quali relativo alla fessurazione del granito presente nei fondali) che stanno prorogando in modo preoccupante i tempi della rimozione. Legambiente chiede inoltre con forza che il porto di smaltimento definitivo sia quello di Piombino e non quello di Civitavecchia o Palermo: troppo distanti dal Giglio e con un alta probabilità di inabissamento della nave da crociera.
Chiediamo inoltre un intervento determinato che ricostituisca attraverso un’efficace piantumazione la pineta litoranea di Marina di Grosseto, fortemente danneggiata dall’incendio che ha distrutto 50 ettari di questo importantissimo polmone verde. L’associazione del Cigno verde chiede che si rispetti il significato storico, paesaggistico e naturalistico della pineta ricostituendo con costanza e determinazione l’intera area danneggiata. E’ infatti prioritario che si ridefinisca questa area di incommensurabile valore come parco cittadino fruibile, oltre che come area naturalistica, rispettando tutti i principi legati alla sicurezza e all’accessibilità.
Per quanto riguarda l’alluvione, che ha sconvolto con un’enorme massa d’acqua l’area a sud della Maremma e Albinia in particolare, l’auspicio è che non non si spengano i riflettori nei confronti delle popolazioni alluvionate, che proprio ora hanno invece bisogno di supporto e assistenza. Basti pensare alle case vuote e isolate, alla mancanza di impianti elettrici e di riscaldamento, alla necessità di mobilio e arredo. Inoltre occorre un’opera continua di sostegno anche finanziario che faccia seguito alla dichiarazione dello stato di calamità naturale. Non si possono lasciare cittadini e imprese, che costituiscono un reticolo essenziale per la nostra economia, soli. Infine proprio adesso sono necessari una serie di interventi efficaci e determinanti, anche per quanto riguarda la messa in sicurezza del territorio, la manutenzione straordinaria e ordinaria, la realizzazione di interventi di mitigazione e controllo delle acque superficiali, l’inedificabilità delle aree a maggiore rischio idraulico.
Il nuovo anno ci porti come dono la costituzione dell’Area marina protetta Monti dell’Uccellina, allargando i confini del Parco naturale della Maremma, anche a tutela dell’ecosistema costiero in accordo con le autorità locali e le associazioni dei pescatori: un modo questo per tutelare maggiormente la biodiversità marina e allo stesso tempo affrontare con decisione e coraggio il fenomeno dilagante della pesca a strascico.
Il 2013 dovrebbe essere l’anno della mobilità sostenibile per il capoluogo maremmano, con piazza della Palma chiusa al traffico, l’allargamento della Ztl e l’aumento delle zone 30. Inoltre è necessario dare una forte priorità al traffico ciclabile, privilegiando l’utilizzo delle due ruote e allargando la rete delle piste ciclabili nella città e verso le frazioni. In questa maniera oltre a valorizzare e a crescere la qualità della vita, si diminuisce l’inquinamento atmosferico e si fa del capoluogo maremmano un esempio evidente di città innovativa in ambito europeo.
Per quanto riguarda i prodotti agricoli occorre incentivare con forza e coraggio la filiera corta e le aziende locali, in special modo biologiche, moltiplicando l’utilizzo dei prodotti maremmani nelle case, nei negozi, nelle mense e nei ristoranti della provincia di Grosseto. Un modo, questo, efficace e significativo per sostenere la nostra economia e basare la nostra alimentazione su prodotti sani e genuini.
Moltiplicare gli esempi di raccolta differenziata ed estendere il porta a porta a tutta la città di Grosseto e a tutti i comuni della Maremma: questo è l’unico modo per dare una svolta decisiva e chiara alla politica dei rifiuti per il nostro territorio.
Fermare gli assurdi progetti di estrazione di metano con la metodica del fracking a Grosseto e Roccastrada, nonché quella di antimonio a Manciano: inconcepibili azioni che danneggerebbero gravemente il nostro territorio senza benefici e con enormi guasti ambientali.