di Daniele Reali
GROSSETO – Il 2013 potrebbe essere un anno di svolta per la città di Grosseto, l’anno in cui sarà ridisegnata parte della città. Tanti i progetti in cantiere che cambieranno il volto della “capitale della Maremma”.
Gli Etruschi a Roselle – Uno di questi, tra i più importanti, è il centro di documentazione degli Etruschi. È di questi gironi la conferma, arrivata dalla Regione, che nonostante la decadenza del Piuss (Piano integrato di sviluppo urbano sostenibile) il centro sarà comunque realizzato a Grosseto con un investimento di 12 milioni di euro. Ma la novità più importante riguarda il luogo che dovrà ospitare la nuova struttura: non più piazza Barsanti, ma Roselle dove l’ecomostro, che avrebbe dovuto accogliere le terme, potrebbe essere riconvertito e utilizzato per una nuova destinazione. La regione sta studiando il piano di fattibilità e dal comune di Grosseto è arrivato l’input per portare a termine questa operazione che risolverebbe due questioni aperte: la soluzione alla questione annosa su quell’area di degrado a pochi metri dal centro abitato di Roselle e la collocazione di un centro sugli Etruschi non distante da una delle due aree archeologiche, insieme a quella di Vetulonia, più importanti della Maremma.
La Stazione – Ma oltre al centro di documentazione ci sono altre “pedine” importanti che si muoveranno nel 2013. A fine primavera saranno appaltati i lavori per la riqualificazione di Piazza Marconi e dell’area di fronte alla stazione ferroviaria di Grosseto. Il cantiere dovrebbe aprire prima dell’inizio dell’estate per un progetto che prevede una serie di interventi sia sulla Piazza che sulla piattaforma che serve il trasporto pubblico urbano.
Via Etruria – Tra le zone della città che saranno interessate da profondi cambiamenti nei prossimi anni anche l’area del Consorzio Agrario. Si tratta di una cintura di collegamento tra la stazione, Barbanella e il centro storico, un triangolo che sarà riconvertito da zona artigianale a residenziale e direzionale con alloggi, uffici e una nuova piazza.
Il Centro storico – Un capitolo a parte poi lo merita il centro storico. È in progetto l’estensione della “Ztl” intorno alle Mura Medicee: l’area a traffico limitato dovrebbe interessare anche il primo anello intorno alle Mura, quello formato da via Ximenes, via Manetti, Fossombroni e via Porciatti. Prosegue intanto la pedonalizzazione di piazza della Palma o piazza Pacciardi. In quell’area del centro storico il comune sta pensando anche di favorire l’insediamento di esercizi commerciali o di bar e ristoranti con una politica di sgravi basata su un regolamento preciso. Rimane in piedi poi l’ipotesi di riunire tutti gli uffici del comune di Grosseto nella struttura dell’ex ospedale in piazza San Francesco, liberando e vendendo le altre sedi come quella di piazza della Palma e quella di via Sonnino. Va avanti, anche se un po’ a rilento, anche il progetto della pinacoteca nella struttura dell’ex Convento delle Clarisse.
Le Mura Medicee – Da sempre simbolo della città sono oggetto da anni di una serie di progetti di recupero e riqualificazione. Nel futuro della Mura ci sarà la nuova vita dell’Eden, la struttura che sorge al Bastione Garibaldi e che per la sua nuova destinazione in questi giorni in comune sono arrivate 21 manifestazioni di interesse. Non sarà però l’unica “nuova” struttura sulla Mura perché tra i progetti del comune c’è quello di realizzare nella “Casette Cinquecentesce” una caffetteria. Al Bastione Maiano poi saranno completati i lavori di riqualificazione.
Aree Militari – Rimarrano aree strategiche per la città. Il Centro Militare Veterinario sarà anche in futuro un punto di riferimento a livello nazionale, così come anche la base del IV Stormo continuerà a recitare un ruolo prioritario nella difesa area del paese. Quello che potrebbe invece cambiare e aprire nuovi scenari di sviluppo per Grosseto è l’area “Ex Ansaldo” dove sorge il deposito artiglieria. Si tratta di 20 ettari tra il centro e l’ospedale della Misericordia che potrebbero essere convertiti in zona residenziale, mentre tutte le strutture militari sarebbero in quel caso trasferite proprio al centro Militare Veterinario.