GROSSETO – Riclassificare l’Ombrone da fiume di III a II categoria, per poter ottenere finanziamenti nazionali destinati alla realizzazione di opere di regimazione idraulica e di prevenzione del dissesto idrogeologico lungo i 160 km di bacino idrografico del fiume. È questo il tema dell’interrogazione presentata dall’onorevole Luca Sani, deputato del Pd, in seguito all’alluvione del 12 novembre scorso e che ha devastato la Maremma «Quello di un intervento organico lungo l’asta fluviale dell’Ombrone per prevenire le esondazioni – spiega Luca Sani – è un problema annoso, che dal 2007 il sindaco di Grosseto segnala sistematicamente ogni anno al ministro dell’Ambiente. Con i suoi 161 chilometri e un bacino idrografico di 3.494 chilometri quadrati l’Ombrone è il più grande fiume della Toscana meridionale ed ha la maggiore portata di sedimenti in sospensione fra i fiumi regionali. Sono necessari interventi strutturali finalizzati ad abbassare la vulnerabilità idraulica degli insediamenti lungo il corso del fiume abbinati ad una corretta pianificazione e gestione dei territori»
Secondo Sani, «è fondamentale realizzare invasi per l’accumulo della risorsa idrica e per la laminazione delle piene, da effettuare negli affluenti principali (soprattutto Orcia, Farma, Merse e Arbia) dove il trasporto solido è sotto controllo. Gli stessi invasi, peraltro, possono alimentare l’Ombrone nei periodi di secca oltre ad essere sfruttati per esigenze idropotabili. Per programmare nel tempo una così vasta gamma d’interventi – conclude Sani – è necessario riclassificare l’Ombrone come fiume di II livello, oggi è il III, e poter accedere ai programmi nazionali di messa in sicurezza del territorio contro il rischio idrogeografico che, come lo stesso Ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha dichiarato, rappresentano una priorità nazionale».