GROSSETO – Province sì, province no, il tormentone sembra tornare di moda. Luca Sani, deputato del Partito Democratico e candidato per le primarie del 30 dicembre torna a parlare dell’importanza di confermare, anche in futuro, il ruolo di capoluogo per la città di Grosseto.
«Il rinvio di un anno per il cosiddetto riordino delle Province – scrive Sani – non sarà l’occasione per rimettere in discussione Grosseto come capoluogo. Se si partirà nel 2014, Corte Costituzionale permettendo, non saranno infatti anacronistici interessi di campanile o sgradevoli preferenze personali a mettere in dubbio una scelta che appare logica ancor prima che naturale. Grosseto è la città con il maggior numero di abitanti e già capoluogo della provincia più vasta, attrattiva anche per altre realtà confinanti, come dimostra il caso di Piombino. E rappresenta un territorio ampio e variegato che non può in alcun modo perdere un punto di riferimento centrale».
«Sono note le mie perplessità sul pasticciato percorso di questa riforma – aggiunge Sani -che considero soprattutto un’occasione persa. In particolare, ritengo una scelta demagogica lo svuotamento democratico delle Province attraverso l’eliminazione del criterio elettivo; una sorta di scalpo che il Governo ha regalato all’antipolitica. E poi si potrebbe discutere di altre conseguenze negative che vanno dal carico di competenze trasferite a Comuni non in condizione di riceverle, fino al nuovo centralismo regionale, passando per un’ipotesi di risparmio sui conti pubblici mai dimostrata. Solo un governo politico potrà affrontare al meglio una così complessa riorganizzazione della macchina dello Stato. Ma le difficoltà e i ripensamenti, pure comprensibili, non convincano qualcuno della possibilità di rimettere in discussione Grosseto come città capoluogo, perché questa possibilità non ci sarà. È bene dirlo con chiarezza».