di Barbara Farnetani
GROSSETO – È stato il collegamento con il Reggimento in Libano il momento più toccante del concerto di natale al Savoia Cavalleria. Un momento che ha riunito idealmente tutti gli uomini e le donne del Savoia, ma soprattutto i militari in missione di pace e le loro famiglie. Un concerto, il secondo della stagione, che vuole unire idealmente la caserma con la città. “La voce di ogni strumento” si intitola così la rassegna musicale che prevede un concerto al mese.
«È una formula che funziona – afferma il direttore artistico Gloria Mazzi – ogni sera abbiamo circa 100 persone, quasi il tutto esaurito, spaziando dalla classica al jazz al musical. Inoltre – prosegue Mazzi – il ricavato viene devoluto all’Aism, visto che i musicisti hanno deciso di aderire all’iniziativa senza compensi con il solo rimborso spese.»
«Questo è un evento particolare – ha ricordato il comandante del Savoia Giuseppe Cirianni (nella foto)– un modo per ricongiungersi con i colleghi in Libano. Abbiamo deciso di aprire a tutti i cittadini e non chiuderci tra le nostre mura, così da fare un augurio simbolico a tutta la città.» Un augurio particolarmente importante quello inviato ai militari in libano, visto che non rientreranno in Italia prima di Maggio.
Il comandante Giovanni Caforio, dal Libano, ha sottolineato l’importanza di questa riunione del Reggimento a 2.500 chilometri di distanza, a «condividere un momento di incontro in cui scambiarci gli auguri. Un modo per sentirci più vicini a Grosseto, così duramente toccata dalle avverse condizioni meteo» Caforio ha poi ricordato come, proprio la mattina, gli uomini del Savoia si sono recati presso una scuola per consegnare il materiale donato dal comune di Grosseto.
Cirianni ha poi concluso presentando il calendario 2013 dell’esercito a 30 anni dalla prima missione, avvenuta proprio in Libano nel 1982.