GROSSETO – In Maremma artigianato ancora in forte crisi. È quanto emerge dal rapporto “Trend”, l’indagine congiunturale con cui Cna e Istat fotografano e analizzano i dati relativi a migliaia di imprese artigiane in Toscana. Il Rapporto (1° semestre 2012) “riassorbe” il rimbalzo fatto registrare dall’artigianato alla fine dello scorso anno, conferma le criticità del settore e fa temere che la crisi – almeno in maremma – non abbia ancora raggiunto la punta di massima intensità.
I dati contabili “Trend” (fatturato, costi e investimenti), continuano a tracciare il profilo di un costante e progressivo peggioramento. L’artigianato maremmano, colpito da un declino senza precedenti nel periodo 2007-2010 (nonostante un 2011 in ripresa sull’anno precedente e in positiva controtendenza rispetto alla dinamica regionale) ritorna, nel primo semestre del 2012, ad una dinamica purtroppo discendente: si riduce ulteriormente il fatturato (– 14,9%), diminuiscono gli investimenti (-17,7%), crolla il valore delle retribuzioni (-26,5). Oltre ai consumi e agli investimenti, ora arretrano anche le retribuzioni (la tenuta occupazionale, in prospettiva è l’aspetto dato che desta maggiore preoccupazione).
Il 2011, quindi, ha fornito solo una boccata d’ossigeno; consentendo un recupero parziale quanto effimero ad un tessuto imprenditoriale provato, ridimensionato e ancora “prigioniero” della crisi. I risultati di Trend, l’analisi congiunturale semestrale effettuata da Cna sui dati della contabilità delle imprese artigiane, mostrano un primo semestre 2012 privo di segni di ripresa e con una la parabola discendente di tutti i principali indicatori. A livello regionale, anche se non c’è da esultare, ci si è almeno assestati su una sorta di ‘crescita zero’ rispetto al periodo precedente (i parametri toscani, anche se di poco, hanno fatto registrare segni positivi). Ciò che appare innegabile è la necessità di una vera e propria inversione di rotta – difficile stante le attuali condizioni di mercato – o quantomeno un freno all’emorragia dei livelli produttivi e occupazionali che negli ultimi anni ha colpito l’economia locale: artigiana e non.