FOLLONICA – Tra i primi a commentare la chiusura delle indagini sulla vicenda ippodromo è Roberto Barocci, responsabile del Forum Ambientalista Grosseto e segretario del circolo di Rifondazione Comunista di Follonica ai tempi delle decisioni contestate dalla magistratura.
«Quando decidemmo cosa fare sulla base dei documenti disponibili – scrive Barocci –, avevamo da tutelare due giovani studenti universitari, Enrico Calossi e Mimmo Fiorani, che il popolo di sinistra di Follonica aveva eletto in Consiglio comunale. Loro avrebbero dovuto accollarsi in Consiglio la responsabilità di approvare un evidente abuso a vantaggio di soggetti privati. Proponemmo all’allora sindaco Saragosa un compromesso: che rispettasse la legalità, facendo pagare al Consorzio Etruria il dovuto, visto che erano state realizzate in un’area a destinazione agricola, poi dedicata al nuovo ippodromo, ben 167 abitazioni, senza versare i relativi oneri di urbanizzazione al Comune».
«La risposta – prosegue Barocci – ci venne il giorno seguente: il Sindaco tolse le deleghe a due altri assessori comunisti, che erano nella sua Giunta: Gianardi ed Elmini, sostituiti da esponenti Verdi».
«Oggi i partiti che governano il Comune di Follonica e la Provincia di Grosseto, che aveva l’onere della verifica e controllo sulle scelte urbanistiche del Comune, dovrebbero fare una seria autocritica sulla vicenda Ippodromo di Follonica e scagionare i propri consiglieri».
«I danni al territorio sono stati ormai consumati e le abitazioni sotto sequestro giudiziario devono tornare nella disponibilità del pubblico. Allora la Politica dia un segnale riparatorio: destini e vincoli quelle abitazioni per soddisfare la richiesta di edilizia economico popolare».