di Daniele Reali
FOLLONICA – «Non ci sono più certezze». È amara la riflessione di Eleonora Baldi, uno dei tre sindaci di Follonica indagati nella maxi inchiesta sul nuovo ippodromo, una struttura tra le prime in Europa costata milioni di euro, da tempo al centro prima del dibattito politico e poi delle indagini disposte dalla Procura della Repubblica. «Dal punto di vista politico un’indagine con questi numeri – dice la Baldi che al termine della mattinata ha voluto incontrare la stampa nel suo ufficio – deve porre delle riflessioni. Noi abbiamo voluto informare subito la città con grande senso di responsabilità. Noi abbiamo sempre agito animati soltanto da obiettivi di legalità. In questo momento il disorientamento è forte – aggiunge la Baldi – e secondo me dobbiamo abbandonare la politica». Un gesto forte quello annunciato “a caldo” dal sindaco, rimasta colpita da questa nuova tegola che si abbatte sulla città del Golfo e sulla sua amministrazione già coinvolta in un’altra inchiesta. Tra qualche giorno infatti, il 20 dicembre, il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Grosseto deciderà se rinviare a giudizio o meno il sindaco e l’assessore Francesca Stella nella nota vicenda sul personale.
«Noi abbiamo fatto gli atti per stare nella norma» ha aggiunto il sindaco Baldi «e non certamente per aggirare la legge». Il reato contestato alla Baldi e alla sua giunta (esclusi gli assessori Antonio Cetraro e Barbara Pinzuti) è quello di abuso di ufficio aggravato per aver approvato la delibera 79 nell’aprile del 2010.