di Annalisa Mastellone
GAVORRANO – Salutano un 2012 da protagonisti, dal podio di un concorso nazionale che li ha visti ai primi posti. Sono i “piccoli chimici” che crescono tra i banchi dell’Istituto comprensivo “G. Pascoli” di Gavorrano e Scarlino: gli alunni delle seconde classi della scuola secondaria di primo grado che si sono classificati secondi al “Premio Nazionale Federchimica Giovani” nella sezione chimica di base. Un’esperienza da incorniciare per tutti i ragazzi, già pronti a cimentarsi in una nuova sfida per l’edizione 2013 del concorso nazionale.
Col progetto “Spreez, l’amico detergente”, un originale fumetto, sono andati alla scoperta di formule e reazioni chimiche per conoscere ed esplorare il tema della detergenza. Guidati dalle docenti Maria Gabriella Rastelli (referente del progetto), Maria Cucci e Augusta Maestripieri, i ragazzi delle seconde A, B e C hanno lavorato sia individualmente che in gruppo con entusiasmo, per mesi, coinvolgendo famiglie e conoscenti. Con una serie di interviste hanno infatti chiesto a nonni, bisnonni e amici anziani come si attuasse la detergenza (personale, di indumenti e stoviglie) dal dopoguerra in poi. Una volta raccolte, le informazioni sono state rielaborate e “trasformate” nel fumetto che li ha resi vincitori: hanno inventato un personaggio, Spreez, hanno realizzato i disegni e costruito lo stortyboard in cui i protagonisti erano loro stessi e l’ “amico detergente”. Molto importante per i ragazzi è stata inoltre la visita alla “Solbat”, un’importante realtà locale in fatto di detergenti, che ha permesso loro di conoscere più da vicino e toccare con mano quel che stavano apprendendo e documentando. Un’ “esperienza imprenditoriale” arricchita dall’incontro con l’ingegnere Ottorino Lolini (amministratore delegato Solbat e Nuova Solmine) che ha illustrato alle classi partecipanti l’azione dei detergenti dal punto di vista chimico.
Insomma, un lavoro di cui i “piccoli chimici” del Pascoli vanno davvero fieri e con cui hanno conquistato la giuria del concorso Federchimica, che ha apprezzato l’inserimento del progetto nel Piano d’offerta formativa (Pof), l’interdisciplinarietà del lavoro che ha toccato materie come scienze, italiano, arte, e il coinvolgimento delle famiglie e del territorio.
“Gli alunni – dicono soddisfatte le docenti – hanno sviluppato forte tendenza alla ricerca e alla documentazione, alla creatività e all’inventiva, e si sono sentiti pienamente coinvolti nell’attività didattica. La visita guidata ad una fabbrica li ha fatti interagire con il mondo del lavoro ed ha arricchito la loro esperienza. La scelta del fumetto poi li ha fatti lavorare in modo divertente e nuovo”.
A corredo del progetto didattico i ragazzi delle seconde classi hanno inoltre seguito un interessante percorso di lettura di “Io ricordo – Se le molecole potessero parlare racconterebbero questa storia”, scritto da Sabina Colloredo e Annalisa Beghelli. Il libro, ideato e realizzato da Carthusia, casa editrice specializzata in editoria per ragazzi e promosso da Federchimica, racconta come fin da bambini l’incontro con la scienza, e in particolare con la chimica, possa coincidere con l’amicizia e l’amore: la chimica crea legami dando origine a nuove sostanze, esattamente come tra gli uomini, dove ogni reazione individuale unisce o divide. Quando si dice “questione di chimica”.