SCARLINO – Moria di pesci nel canale del Casone di Scarlino. I tecnici Arpat sono intervenuti sabato per un sopralluogo ed un campionamento delle acque dietro segnalazione della Polizia Municipale di Follonica. La Polizia provinciale ha anche prelevato un campione di pesci da inviare all’istituto Zooprofilattico dio Pisa. Sono tutt’ora in corso gli accertamenti sulle provette di acqua raccolte. Dalle prime misurazioni sarebbe emersa una percentuale di ossigeno disciolto piuttosto bassa.
«Nel Canale Solmine, come noto – si legge sul sito internet dell’Arpat -, vengono scaricati i reflui industriali della Nuova Solmine, della Tioxide, di Scarlino Energia e del Depuratore di Follonica. In passato si è assistito a ricorrenti morie di pesci nel Canale tanto da rendere necessaria nel 2004 l’istituzione di un Tavolo di coordinamento sul canale Emissario per arrivare a determinarne la causa. Nel 2007, a conclusione delle indagini del Dipartimento ARPAT di Grosseto, la causa delle morie di pesci fu riscontrata nell’eccessiva presenza di cloro utilizzato come anti-algale nelle acque prelevate dal mare ed utilizzate per il raffreddamento degli impianti industriali del comprensorio del Casone. La conseguente successiva gestione del cloro ha praticamente azzerato la moria di pesci: negli ultimi 5 anni non si sono più verificate morie di pesci significative per l’habitat naturale.»
Il canale è monitorato periodicamente ed anche dall’ultimo monitoraggio del mese di ottobre non sono emerse problematiche legate al cloro, che nel periodo invernale viene normalmente sospeso dalle imprese. Sono in corso ulteriori accertamenti da parte del Dipartimento di Grosseto sugli scarichi delle ditte utilizzatrici del Canale per verificarne eventuali possibili anomalie.