di Barbara Farnetani
SCARLINO – Si aprirà con il battesimo di Elisabetta, una bambina di soli tre giorni, figlia di una rifugiata politica originaria del Ghana la festa della Toscana a Scarlino. La cerimonia, che quest’anno ha come tema portante “Una storia, tante diversità”, si aprirà alle 16, presso il centro sociale Auser al Puntone di Scarlino con il saluto del sindaco Maurizio Bizzari. A seguire verrà proiettato un filmato di Riccardo Bicicchi “Il viaggio, l’emergenza nord Africa nella Toscana dei piccoli comuni”.
Dalle 17 alle 18 tavola rotonda dal titolo “Il modello toscano di accoglienza diffusa tra i diritti dell’uomo e la crisi economica del terzo millennio” a cui parteciperanno l’assessore al welfare della regione Toscana Salvatore Allocca, Flavio Fusi, caporedattore esteri del TG3, il presidente della Società della salute Luciano Fedeli, Paolo Rustici e Carlo Traditi rispettivamente assessore alle politiche sociali del comune di Scarlino e di quello di Montieri.
«In questo momento – ha raccontato l’assessore Rustici – abbiamo 16 persone ospiti, perlopiù famiglie dalla Nigeria, ma anche dal Burkina Faso e, appunto, dal Ghana. Attualmente questo gruppo di persone, tutti profughi in fuga da scenari di guerra, sono ospiti nel convento del Cottolengo a Scarlino, nei locali che ospitavano le suore. In due anni sono transiate di qui oltre 150 persone, la prima ondata venivano dalla Somalia e dal Ciad, tutta gente che poi ha trovato una propria via e un lavoro, perlopiù nel nord europa o nel nord Italia. Chi si è fermato si è integrato bene con la comunità. Due bambini frequentano l’asilo nido, nessuna preferenza però – ci tiene a precisare Rustici – c’erano due posti liberi e i padri hanno fatto richiesta.» Rustici loda la scelta della regione di optare per l’accoglienza diffusa piuttosto che per i grandi Cie che ghettizzano chi ci viene ospitato.
«Qualcuno ha detto che questa gente costa alla comunità 200 euro al giorno a testa, in realtà – prosegue Rustici – con il presidente della Società della salute Luciano fedeli siamo riusciti a rendicontare ogni spesa, il costo è di 40 euro più 6 per i corsi, stage linguistici o lavorativi e sono a carico della Comunità europea anche perché non stiamo parlando di clandestini, ma di rifugiati politici. Gente che sa che deve comportarsi bene, chi ha sbagliato è stato rimpatriato, e anche chi ha lasciato il centro di accoglienza per più giorni per andare a lavorare come schiavo da qualche parte non è potuto restare. Vogliamo che trovino lavori dignitosi, come è capitato per i più, nel manifatturiero o in agricoltura» e dalle 18 di domani sarà possibile ascoltare proprio le testimonianze di alcuni di questi profughi. Alle 20 poi la festa della Toscana si concluderà con un buffet e musiche multietniche.