di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Il voto positivo del Consiglio comunale ha approvato il passaggio a “Corpo” da parte della Polizia Municipale. Un cambiamento che di fatto sposta alcuni punti di vista, pur mantenendo intatte certe dinamiche. Cosa cambia allora, e perché? A rispondere è Arsenio Carosi (nella foto), assessore comunale alla Polizia Municipale: «sostanzialmente dal punto di vista del trattamento economico e delle normative, non cambia niente per gli agenti. Tuttavia l’istituzione del corpo è una legittimazione e come tale garantisce la partecipazione al patto di sicurezza territoriale e nei tribunali consente l’attività di polizia giudiziaria. Il discorso, in ogni caso, diventa anche etico, nell’ambito della condivisione di un ruolo e del mutuo soccorso. Occorre quindi mettere il vestito giusto al nostro soggetto e la domanda non è perché viene istituito il Corpo della Polizia Municipale come accade in molte altre realtà, ma perché non farlo?»
Il passaggio a “Corpo”, rende obbligatoria la nomina di un Comandante, mentre fino a ieri la Polizia Municipale si era dotata di un dirigente, nella fattispecie Felice Carullo. Nulla vieta che nel segno della continuità, anche in questo caso si scelga di conferire l’incarico a chi, di fatto, già dirige la municipale: «non vedo perché no – spiega Carosi – sono favorevole all’operato di Carullo, anche se la nomina di Comandante spetta al Sindaco». Di fatto non ci sarà nessun concorso di sorta per assurgere al ruolo di Comandante, ma una nomina da parte del primo cittadino, come accadeva nel caso del dirigente. Anche in questo caso il destino del Comandante sarà legato a quello del Sindaco, alla fine del mandato, chi subentrerà dovrà nominare a sua volta il capo della Polizia Municipale.
Nulla di nuovo sotto il sole quindi, se non fosse per lo sdoppiamento di incarichi tra Comandante e dirigente, perché l’articolo 7 della legge regionale, al comma 3, riporta che il Comandante della Polizia Municipale non può avere altri incarichi. Di fatto Felice Carullo non potrebbe ricoprire entrambi i ruoli, anche se l’assessore Carosi non appare dello stesso avviso: «per avere chiarimenti in materia ho scritto al legislatore e la risposta, seppur articolata, spiega che l’obiettivo delle legge non era quello di impedire una sovrapposizione delle cariche, bensì evitare che l’attività di Comandante diventasse secondaria e non fosse interpretata come una funzione di ripiego».
E la spending review? La presenza di un Comandante e di un dirigente, farà raddoppiare i costi e oltre a doppi incarichi produrrà anche doppi stipendi? «Non è così – spiega Arsenio Carosi – in realtà lo stipendio sarà solo uno e sotto il profilo economico, la nomina del Comandante, non produrrà nessun tipo di effetto». In buona sostanza quindi, dal punto di vista della nomenclatura la Polizia Municipale diventa “Corpo”, ma sotto il profilo dei reali cambiamenti non si scorgono grandi differenze per quella che non è certo da inquadrare come una svolta epocale.