GROSSETO – Sull’alluvione che ha colpito la Maremma, la consigliera regionale del Partito Democratico Lucia Matergi (nella foto) interviene con alcune considerazioni mettendo in evidenza come sia necessaria un’opera di prevenzione e di riassetto del territorio.
«Le alluvioni che hanno colpito la zona nord e la zona sud della Toscana sono gravissime – scrive Lucia Matergi, con fenomeni di deprivazione dei territori, evidenti sia nell’immediato sia nel medio e lungo termine.
La situazione ha la gravità descritta dai numeri: 550 chilomentri di territorio allagato, almeno 50-60 milioni, la stima dei lavori di somma urgenza, anche se l’elenco dettagliato deve ancora essere stilato, anche con una serie di lavori di messa in sicurezza del territorio.
In situazioni così gravi, le polemiche sono quasi inevitabili, perché tanta è la rabbia di chi subisce. Certo è che contro la rovina a persone e cose le istituzioni hanno il dovere di fare il possibile, a partire dall’allerta e dall’organizzazione delle operazioni di contenimento e soccorso, ma un altro dato di fatto è che in 36 ore sono caduti 360 mm di pioggia, quasi la quantità di un inverno, una quantità inarginabile.
La Regione Toscana ha segnato una presenza forte sin dall’inizio dell’evento, il giorno 12, con l’assessore Bramerini da subito in contatto con sindaci, provincia e prefettura, e con il responsabile della protezione civile regionale Melara, attivo sull’organizzazione dei soccorsi.
Non può che essere segnalata l’azione del presidente Rossi, che ha intrapreso una serie di azioni a vantaggio delle popolazioni colpite, tra cui la richiesta rivolta al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, del rinvio del pagamento delle tasse per i soggetti danneggiati, per far fronte alle prime fasi della ripresa, periodo in cui non si potrà disporre di fatto degli stanziamenti predisposti dal governo, considerati i tempi tecnici dell’iter parlamentare. Inoltre c’è un impegno non formale sul fronte dell’accesso al credito, in primis attraverso Fidi Toscana.
Ma risulta quanto mai importante l’iniziativa del presidente della Regione nel ribadire l’urgenza delle opere di messa in sicurezza vero argine contro disastri di questo tipo, che sì continuano ad affliggere il territorio regionale a ritmi sempre più incalzanti. Per questo Rossi considera pochi i 150 milioni che la Toscana potrebbe avere dei 250 stanziabili dal Parlamento per le zone alluvionate. Propone un piano straordinario di prevenzione e manutenzione del suolo, per 500/600 milioni, la cui entità si ridimensiona se si mettono a fronte del miliardo e 400 milioni spesi negli ultimi anni in Toscana per le emergenze sorte dalle alluvioni.
E’ importante sottolineare che si fa prevenzione anche garantendo un buon livello della qualità della vita per chi risiede in aree marginali, come le aree montane. Perché i territori devono essere presidiati costantemente dalla presenza delle comunità: in questo senso non chiudere una scuola o mantenere e le tutele della salute in un territorio significa quindi fare anche tutela del territorio».