FOLLONICA – Sulla darsena il comune operi con trasparenza e a carte scoperte. A chiederlo Enrico Norcini, «credo che tutti siamo d’accordo che la programmazione del territorio spetta al Consiglio comunale e non ad altri soggetti economici che si permettono, senza che nessuno abbia da ridire, di mettere in discussione perfino l’assetto della giunta. Come credo siamo altrettanto d’accordo nell’evitare ritorni indietro storici, di qualche decennio, ripetendo esperienze della peggior tradizione Follonichese. Per tutti credo che la sostenibilità territoriale delle scelte rappresenti ormai obiettivo e parametro fondamentale.»
«Ad oggi – prosegue Norcini – si legge di impedimenti normativi, ambientali, urbanistici ai quali sarebbe bene dare una risposta senza alimentare tifoserie fasulle. Ad esempio, come fa chi sofferma sul contributo che ne deriverebbe al settore del turismo dopo anni in cui si è contribuito ad aggravare in negativo, in maniera gravissima, i bilanci stagionali e magari si sono concessi cambi di destinazione da turistico – commerciale a residenziale.»
«Per accrescere la consapevolezza delle scelte – afferma Enrico Norcini – è bene porsi delle domande e pretendere risposte non superficiali. In quale atto politico-programmatico si può leggere che la darsena è obiettivo di questa maggioranza, visto che nel programma elettorale è scritta una cosa diversa? Dal momento che il comune sembra patrocinare l’idea, che ruolo ha, o ha avuto in tutta questa fase preliminare? Perché non opera con trasparenza e a carte scoperte? Se, come pare, non vi sarebbe conformità ai regolamenti urbanistici locali e alle leggi regionali, quale procedura s’intende adottare per risolvere queste osservazioni circa la legittimità dell’opera? In quale contesto programmatico sono stati valutati gli impatti economici-ambientali e chi ha condotto tali approfondimenti? Si sono letti persino crono programmi circa la realizzazione della darsena: chi ha avvallato tali tempistiche? e se nessuno l’ha fatto perché non smentirle e consigliare più prudenza? Penso seriamente che quando sono in ballo interessi così vasti occorre davvero perseguire modalità e procedure che tolgano ogni dubbio a obiezioni di merito e forse anche di legittimità. In assenza di risposte coerenti – conclude Norcini – non si può essere d’accordo con un’operazione che rischia di proporsi con connotati totalmente negativi.»