GROSSETO – Ieri è stata una delle giornate più drammatiche degli ultimi anni per gli abitanti della provincia di Grosseto. La zona sud isolata, Albinia devastata dalle acque, Castiglione della Pescaia in ansia per il Bruna, i grossetani alzati fino a tarda notte in attesa delle ondate di piena. In questi momenti la comunicazione con il cittadino è importante sia per tranquillizzare le persone sia per mettere in legittimo allarme chi è davvero in pericolo. «Una comunicazione di emergenza efficace può davvero salvare delle vite – lo scrive in una nota Marco Gasparri, presidente dell’Associazione Maremmana per le Politiche dell’Innovazione -. In altri momenti importanti per la nostra terra tutti i cittadini sarebbero stati incollati alla tv locale per ricevere informazioni in tempo reale sullo stato delle cose. Ieri questo mezzo è stato assente: le notizie passate nei TG locali erano ampiamente superate dalla cronaca dei TG nazionali e dalle notizie in tempo reale che la rete forniva».
«Dal pomeriggio la Provincia di Grosseto attraverso il proprio sito ha fornito comunicati puntuali e con il proprio profilo Facebook ha pubblicato foto e sopratutto risposto in diretta a centinaia di cittadini/utenti che necessitavano di informazioni urgenti – spiega ancora Gasparri -. I quotidiani locali hanno fatto il loro dovere con le edizioni on line e un gran bel lavoro è stato svolto dalle piccole testate di webnews locali (tra cui IlGiunco.net ndr). Dove la rete di telefonia mobile non andava o era in tilt andava internet anche grazie alla diffusione dei progetti wi-fi delle amministrazioni locali. Insomma ancora una volta internet si è dimostrata un canale indispensabile, genuino e sopratutto spontaneo ben sfruttato dalla Prefettura e da tutte le altre Istituzioni per informare debitamente la cittadinanza».
«Questa è stata la più grande risposta da dare a chi, in un momento di crisi, crede ancora che non si debba investire sull’innovazione e l’informatizzazione – conclude Gasparri -. Dobbiamo farlo ancora di più con più wi-fi, con la banda larga anche in territori dove a mala pena arriva internet, con la formazione non solo dei giovani, ma anche delle generazioni che non sono native digitali. Dobbiamo farlo con una maggiore cultura dell’informazione digitale e delle potenzialità che essa offre. Avere internet e sopratutto saperlo usare bene diverte, aiuta a lavorare e, talvolta, può salvare davvero la vita!».