FIRENZE – “L’emergenza, ora, è mettere in sicurezza le persone. Per questo ho chiesto l’intervento dell’Esercito e della Protezione civile dell’Emilia-Romagna. Ma da subito si deve pensare anche al dopo. Al Governo chiediamo una legge speciale per intervenire in maniera davvero efficace sia nell’immediato, per i ripristini e la messa in sicurezza dei territori colpiti, sia nel medio periodo per realizzare tutti gli interventi strutturali necessari a evitare il ripetersi di questi disastri, o comunque a ridurre il rischio in modo consistente”. Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi,dopo l’alluvione che ha colpito le province di Massa-Carrara e Grosseto.
“L’entità dei danni che la Toscana ha subito e il ripetersi, ormai annualmente, particolarmente in alcune zone, di eventi alluvionali, – prosegue Rossi – richiedono un piano straordinario, che preveda finanziamenti e procedure in grado di garantire la rapida realizzazione delle opere necessarie. Sono disposto a fare la mia parte e la Regione Toscana, per quanto possibile, metterà le proprie risorse. Ma, al commissariamento, che chiedo sia attribuito al presidente della Regione, devono essere concessi finanziamenti adeguati e poteri speciali per consentire la realizzazione rapida dei lavori e superare gli ostacoli burocratici”.
“Bisogna – prosegue il presidente – che siano messi a disposizione risorse per la ricostruzione di ponti, argini e strade e – per le opere strategiche – garantire un flusso di spesa costante annuale per un decennio, in modo da affrontare seriamente il rischio idraulico e idrogeologico in Toscana. Già nella prossima settimana presenteremo al Governo un piano preciso. Abbiamo già chiesto un incontro al presidente del Consiglio Monti. Vogliamo essere ascoltati dalle commissioni parlamentari, dai segretari di partito e dai parlamentari toscani”.
“C’è un solo modo per assicurare alla Toscana la dovuta attenzione – sottolinea Rossi – : introdurre subito nella legge di stabilità, in discussione in Parlamento, finanziamenti e strumenti per affrontare sia l’emergenza che i compiti di medio periodo.
Non siamo una regione piagnona, né una regione che chiede assistenza, siamo abituati alla serietà e al rigore e siamo capaci di affrontare situazioni di emergenza complesse e straordinarie. Quando abbiamo ritenuto che non ci fosse bisogno di un intervento esterno, abbiamo fatto da soli. E ci siamo anche assunti la responsabilità di mettere persino l’accisa sulla benzina. Siamo la Regione che ha speso di più per la difesa del territorio e siamo disposti , anche ora, a fare la nostra parte. Ma questa volta da soli non ce la facciamo, abbiamo bisogno dell’aiuto dello Stato”.
“Voglio lanciare un messaggio a tutti – conclude il presidente Rossi -: se non interveniamo in maniera adeguata, c’è il rischio che anche in una regione dalle solide tradizioni democratiche si apra una crisi che potrebbe sfociare in tensioni, proteste e in una preoccupante caduta di fiducia verso tutte le istituzioni democratiche. Chiediamo con forza e dignità l’intervento dello Stato. La nostra è sempre stata una regione solidale, oggi abbiamo noi bisogno della solidarietà degli altri. Siamo sicuri che se verremo ascoltati non solo ridurremo il rischio e le sofferenze delle nostre popolazioni, ma, con la prevenzione risparmieremo anche tante risorse che adesso vanno per i danni che ogni anno si ripetono”.