GROSSETO – “Dopo la siccità prolungata che ha investito tutto il territorio grossetano e il fuoco che quest’estate ha devastato e distrutto centinaia di ettari, ora la Maremma è sott’acqua”: è il grido disperato del Presidente della Confederazione italiana agricoltori di Grosseto, Enrico Rabazzi, di fronte all’alluvione che sta colpendo in queste ore la provincia grossetana. Le aziende agricole sono in ginocchio e sarà davvero difficile che riescano a risollevarsi, dopo l’ennesima calamità che si sta abbattendo sulla Maremma. I danni dell’alluvione sono già a ora incalcolabili: intere zone isolate e allagate da ieri sera sono senza elettricità, agricoltori con le loro famiglie sono stati portati via dalle loro abitazioni dall’elisoccorso nella zona di Albinia e della Barca del Grazi, che a ora resta la più tragicamente colpita. Gravemente colpite anche le zone della Marsiliana, di San Donato, di Castiglione della Pescaia ed anche le zone urbane. Esondati il fiume Albegna e l’affluente Elsa nella zona sud della provincia, strade interrotte (nella foto una zona di campana a Barca del Grazi vicino ad Albinia).
Gravemente colpito il raccolto delle olive, impossibile le prossime semine, altamente compromesse le strutture aziendali e le unità abitative, ingenti danni agli allevamenti e alla produzione di latte: la Cia chiede con forza alle istituzioni Regioni e Ministero dell’agricoltura il riconoscimento dello stato di calamità naturale e lo stanziamento di fondi adeguati che ricompensino la grave perdita subita dalle aziende, ma che siano provvedimenti certi e non solo promesse, come è avvenuto per lo stato della siccità.
“Non ci dobbiamo interessare dell’agricoltura solo in questi momenti, facendo passare in tv le immagini di campi allagati e gente disperata che è costretta ad abbandonare le loro abitazioni; l’agricoltura svolge un ruolo essenziale nel mantenimento e salvaguardia del territorio – continua il Presidente Rabazzi – Le istituzioni devono riconoscere questo compito determinante nella tutela del territorio ed indennizzare le imprese agricole, quando come in questi giorni stanno vedendosi distruggere i loro raccolti ed anche i loro fabbricati”.
Oltre tutte le avverse condizioni atmosferiche, le aziende stanno facendo i conti quest’anno con il danno causato dalla manovra Monti, che con il pesante balzello dell’Imu introdotto sulle loro abitazioni e sui fabbricati strumentali, come stalle e capannoni, che sono intrinsechi allo svolgimento dell’attività agricola, ha comportato un aggravio di costi per migliaia di euro per le imprese, soprattutto quelle in zona pianeggiante, come quelle della zona Albinia, che sono in questi giorni gravemente colpiti.
Gli ultimi provvedimenti della spending review danno un ulteriore colpo di scure all’agricoltura – dichiara infine Rabazzi – la riduzione del quantitativo concesso del gasolio agricolo agevolato significherà per molte aziende ricorrere all’acquisto di gasolio industriale, con prezzi esorbidanti e ulteriori migliaia di euro di aggiunta di costi di produzione per le imprese. Oltre all’aumento delle rendite catastali dei terreni del 5% per gli Iap e del 15% per tutti gli altri imprenditori.