di Barbara Farnetani
MADONNINO – Una nuova sede, prodotti a filiera corta, e solide radici, passato presente e futuro della cooperativa Ortofrutta che oggi, nell’area agro-industriale del Madonnino, nel comune di Roccastrada, ha inaugurato la sua nuova “casa”. In 45 anni, dal lontano 1967, anno della nascita della cooperativa, i soci sono passati da 25 a 130, hanno costruito due sedi in due momenti critici, e si affacciano al futuro con un logo rinnovato, prodotti confezionati a filiera corta, e uno slogan, “Naturalmente Maremma Toscana”, che spiega bene la filosofia di chi da questa terra, in cui ha ben salde le radici, si appresta a guardare ad un mercato che, proprio perché sempre più globale, ama le tipicità, i sapori antichi e naturali e il biologico che rappresenta il 52,35% del fatturato dell’Ortofrutta.
«Ci siamo trasferiti qui a marzo – ha detto il presidente Francesco Viaggi (nella foto in basso con Liciano Marioni)– ma abbiamo aspettato per fare l’inaugurazione così da farla coincidere con l’inizio dell’annata agraria che parte l’11 novembre. Questa è la prima di una serie di manifestazioni per far tornare protagonista del territorio questa struttura.» Viaggi ha poi ricordato le produzioni di punta dell’Ortofrutta, limoni, meloni, agrumi, le patate per cui è stato pensato il marchio Patata Toscana già commercializzato in Esselunga, ma anche i nuovi prodotti, come i mirtilli, un settore che sta crescendo molto.
La grande novità sono poi i lavorati, grazie alla collaborazione con due aziende locali socie, un modo, ha ricordato Viaggi «di recuperare quei prodotti esteticamente brutti e dunque inadatti al mercato del fresco sebbene di ottima qualità» tra i prodotti che verranno lavorati carciofi, pomodori e mirtilli che sono particolarmente richiesti nel nord Italia dove la produzione è più tardiva. Una inaugurazione, quella dell’Ortofrutta, che arriva in un momento economico particolarmente difficile, e che, proprio per questo, acquista un valore particolare di sfida al futuro anche nel non dimenticare le radici con l’omaggio a Giuseppe Mattinacci, storico presidente della cooperativa.
Storia e futuro vanno a braccetto in questa cooperativa: negli anni sono cambiate le problematiche affrontate, ma è restata intatta la voglia di innovazione, nelle prime riunioni si parlava delle prime celle frigo, oggi il capannone è completamente coperto da pannelli fotovoltaici che lo rendono autonomo da un punto di vista energetico. Gente volitiva gli agricoltori, non si arrendono mai «Le trasformazioni non sempre sono state facili – ha ricordato lo storico direttore Liciano Marioni – ci siamo trovati a costruire due sedi durante due grosse crisi economiche, eppure ce l’abbiamo fatta, bisogna sempre avere fiducia nel futuro»
La presenza dell’Ortofrutta è stata definita particolarmente importante dal sindaco di Roccastrada Giancarlo Innocenti che ha sottolineato come l’importanza che sia proprio una cooperativa ad inaugurare quest’area «In un momento di globalizzazione un’azienda media rischia di essere spazzata via» e poi ha concluso «vi utilizzeremo come spot promozionale per i futuri insediamenti di quest’area» e sul messaggio che la struttura rappresenta per il rilancio di tutto il territorio si è soffermato anche il presidente della provincia Leonardo Marras «L’agricoltura vive un presente terribile ma ha un grande futuro». Presente anche l’assessore all’agricoltura, Enzo Rossi, e il presidente dell’Olma Massimo Felice Neri.
Fabio Bellacchi, presidente del Consorzio bonifica ha ricordato come questa sia la zona in cui più si è lavorato per scongiurare il rischio allagamenti, grazie all’idrovora, e gli investimenti nel settore irriguo. Ha parlato di un lavoro, quello agricolo, che si fa con l’innovazione ma soprattutto con la passione e il coraggio Antonfrancesco Vivarelli Colonna, che vede un trend positivo per l’occupazione in questo settore, mentre Enrico Rabazzi della Cia ha sottolineato la necessità di essere uniti e mantenere in provincia la rappresentanza per il settore agricolo; una provincia, come ha ricordato il direttore Coldiretti Alessandro Corsini «che ha potenzialità enormi non sempre sfruttate»
(per ingrandire cliccare sulle foto)
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