GROSSETO – «Basta con le società partecipate.» Fare Grosseto fa i conti in tasca al comune capoluogo e afferma «Più di un milione di euro spesi annualmente per le società partecipate (dati del sito comune di Grosseto), sono troppi – scrivono dal movimento – soprattutto se si considera che si tratta di attività per lo più in passivo e che spesso non hanno una utilità concreta per la nostra amministrazione. Basta anche con il ‘poltronificio’. Siamo stufi di vedere nelle partecipate la presenza di ex assessori e consiglieri. Troppi politici occupano posizioni all’interno di queste realtà. E sarebbe interessante avere un numero ufficiale, per far capire a tutti la grave entità del problema – accusano da Fare Grosseto – Parliamo di persone che vanno a ricoprire ruoli per i quali spesso non sono preparate, che vanno ad operare in ambiti che non conoscono, a volte senza alcuna esperienza pregressa e quindi senza poter dare un fattivo e reale contributo.»
«Succede pure che dirigenti di amministrazioni, che già hanno uno stipendio, vengano pagati una seconda volta. Questa è l’Italia che non vogliamo» Sottolinea Fare Grosseto che a tal proposito fa auna proposta: «Sciogliamo almeno le società partecipate inutili e tagliamo gli stipendi ai componenti dei Cda che provengono dalla politica, commisurandogli magari una semplice diaria di 30 euro come già viene fatto nella cultura – dicono –. Al loro posto, coinvolgiamo i dipendenti nelle questioni più tecniche riconoscendo loro un surplus in busta paga, ma finiamola con i doppi stipendi». I membri di Fare Grosseto sono conviti che tagliando le società partecipate «si comincerà a trovare risorse economiche per gli asili e per le classi più deboli economicamente».