GROSSETO – Si è dimesso Federico Vecchioni, coordinatore nazionale di Italia Futura. Dopo la notizia di ieri del suo rinvio a giudizio nell’ambito di una inchiesta della Procura di Grosseto per la realizzazione del parco fotovoltaico di Sticciano, l’imprenditore maremmano ha annunciato le sue dimissioni proprio sulla home page del sito di Italia Futura.
«Ho appreso in questi giorni di essere stato rinviato a giudizio per una vicenda relativa alla mia attività imprenditoriale – scrive Vecchioni -. Ho già comunicato ai miei avvocati di essere a completa disposizione della magistratura, nella quale ripongo totale fiducia da sempre così come da sempre sono un convinto sostenitore del principio della presunzione di innocenza. Sono assolutamente sereno sulla correttezza del mio operato e sono certo che sarà dimostrata la mia totale estraneità ad ogni illecito.»
«È tuttavia inevitabile che questo episodio si incroci con il mio ruolo di coordinatore nazionale di Italia Futura – prosegue Vecchioni -. Le idee, i progetti e le persone della nostra associazione sono un capitale di novità di cui essere orgogliosi e che dovrà contribuire all’apertura di una nuova stagione del paese. Ritengo che il profilo di novità di Italia Futura e la discontinuità con le abitudini della vecchia politica non possano essere messe in alcun modo in discussione. Proprio per questo ho deciso di dimettermi dall’incarico e di non concorrere ad alcuna carica politica e istituzionale fino a che questa vicenda non sarà completamente chiarita.»
«In questi mesi straordinari di lavoro sul territorio, di incontri con migliaia di voi, di confronto su progetti e idee per il paese – ricorda Federico Vecchioni – abbiamo dato corpo ad un’idea diversa e nuova di impegno politico, che rappresenta oggi l’unica vera novità costruttiva presente in Italia. Sono convinto che i comportamenti individuali debbano essere all’altezza delle nostre ambizioni di rinnovamento. Su questo, soprattutto, saremo valutati. E per questo, naturalmente, rimarrò un entusiasta attivista del nostro movimento.
A presto»