GROSSETO – Tassazione, forse arriva una scialuppa di salvataggio per il settore agricolo. Almeno a quanto afferma il presidente provinciale di Confagricoltura Antonfrancesco Vivarelli Colonna (nella foto a destra) che commenta: «Se il Ministro Passera e il Ministro Fornero manterranno le promesse fatte al convegno di Confagricoltura “Lavoro, Occupazione, Produttività” per il mondo agricolo si profila una vittoria su tassazione delle società di capitali e ammortizzatori sociali. Le pressioni che abbiamo portato a tutti i livelli – ha continuato – hanno dato i loro frutti. In primis ci siamo assicurati la promessa di una revisione del decreto stabilità.»
Lo stesso ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, si è detto favorevole, intervenendo al convegno romano, alla determinazione del reddito delle imprese agricole su base catastale che verrebbe, invece, abolita dalla legge di stabilità a vantaggio di una fiscalità legata ai bilanci, ed ha auspicato che il provvedimento possa essere rivisto in sede di conversione in legge perché riconosciuto penalizzante per il settore agricolo. «Sul fronte più squisitamente sindacale – ha aggiunto Vivarelli Colonna – si deve segnalare l’intendimento, espresso dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero, di aprire a gennaio un tavolo di concertazione con il settore agricolo per una riflessione sugli ammortizzatori sociali in agricoltura.»
Secondo il ministro è arrivato il momento di estendere la riforma degli ammortizzatori sociali anche al settore agricolo. «Ma la nostra azione non terminerà qui – ha assicurato il presidente di Confagricoltura Grosseto -. Contiamo di ottenere altre risposte dal governo, visto e considerato che il mercato del lavoro in agricoltura è in crescita e il valore aggiunto è tornato al segno positivo (l’assunzione di manodopera dipendente nel primo trimestre è salita del 6,7% e del 10,1% nel secondo). Mi riferisco alla estensione delle misure di riduzione del cuneo fiscale alle aziende agricole che occupano operai a tempo determinato per almeno 100 giornate, a rendere strutturali, certi e di semplice applicazione gli incentivi fiscali e contributivi sulle erogazioni legate alla produttività, a rivedere le aliquote antinfortunistiche e bloccare gli aumenti annuali dello 0,20% di quelle pensionistiche agricole, a introdurre le “assunzioni di gruppo” per le reti d’impresa e per i gruppi economici o familiari, ad attuare le semplificazioni previste dal T.U. Infortuni per i lavoratori stagionali , e infine ad applicare gli sgravi già previsti dalla normativa vigente alle imprese virtuose in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Senza queste misure – conclude Vivarelli – non si riuscirà a ricondurre a forme societarie, le uniche in grado di concentrare occupazione, un tessuto imprenditoriale agricolo troppo parcellizzato e microdimensionato come il nostro.»