GROSSETO – “Sul rilancio del settore ippico soddisfacente l’attenzione, ma le intenzioni in essere ancora non danno risultati: le convenzioni con gli ippodromi sono scadute e si va avanti per proroghe, e taluni hanno cessato le attività; gli allevatori di cavalli, quei pochi che ancora riescono con grande sacrificio a lavorare nonostante la crisi, non riscuotono i premi dal maggio scorso; e benché i progetti proposti dal Governo dovrebbero portare un incremento, lo stesso settore delle scommesse legate all’ippica è in caduta libera, le entrate sono crollate del 70 per cento, togliendo un importante gettito al settore”.
Così l’onorevole Monica Faenzi nella sua replica al Ministro Catania, dopo la risposta del Governo nel question time in cui chiedeva lumi sull’immediato futuro per gli investimenti sul settore ippico, a seguito degli interventi degli ultimi anni, quali la trasformazione dell’UNIRE in ASSI, e la soppressione successiva di quest’ultima, con le competenze divise tra il Ministero e l’Agenzia delle Dogane.
“Il Ministro ha parlato di progetti ed investimenti, dimostrando l’attenzione del Governo alla situazione, ma il grido d’allarme di un settore che è attivo in Italia da settant’anni è ancora inascoltato”, conclude l’onorevole Faenzi.
“Se gli interventi richiesti, concertati con gli allevatori, e con le Associazioni nazionali degli operatori, non dovessero essere portati a compimento in tempi rapidi, si rischia davvero di creare una grave crisi sul settore, mettendo sul lastrico circa 50000 famiglie, e ponendo a repentaglio la vita stessi di molti esemplari equini.”