di Annalisa Mastellone
GAVORRANO – Un’esperienza entusiasmante, unica e speciale sia dal punto di vista artistico che personale quella vissuta dai 30 maremmani che hanno partecipato ai laboratori teatrali gratuiti condotti dalla Compagnia Katzenmacher: per tre anni hanno lavorato con attori non professionisti salendo sul palcoscenico da professionisti in opere firmate dal regista Alfonso Santagata. Un progetto finanziato dalla Regione (Patto per il riassetto del sistema teatrale della Toscana) che si è concluso a settembre con la messa in scena, nella miniera-museo di Ravi, di “Rivolta e piétas”, opera ispirata alle lotte e alla vita dei minatori che ha ricevuto tantissimi applausi e spettatori (Foto: Monica Iacopini).
“Il lavoro è stato molto intenso e l’abbiamo affrontato con grandissima serietà, sentendo la responsabilità di andare in scena con una compagnia di professionisti – dice Consolata Paracchi -. Di anno in anno l’impegno è cresciuto ed insieme ad esso la nostra passione e volontà e le nostre capacità. Ci siamo messi in gioco completamente affrontando spesso difficoltà ed ostacoli, dal lato caratteriale e dal lato pratico e organizzativo delle nostre vite. Il lavoro di quest’ultimo anno poi, sulla miniera, ci ha fatto letteralmente “scavare” nella memoria del territorio e di uomini e donne che lo hanno abitato e vissuto prima di noi, e riguardare alla storia con emozione e coinvolgimento completo. Gavorrano ha vissuto di miniera fino al 1984, anno in cui è stata decretata la fine delle coltivazioni e con essa la fine di un’epoca, di un mondo direi, fatto di duro lavoro e di profonda coesione sociale e solidarietà. Abbiamo riportato il calendario indietro di quasi 30 anni riconsegnando alla memoria di molti qualcosa di oramai perduto. Le lacrime degli spettatori hanno confermato più di ogni commento o critica ufficiale la bontà del nostro impegno. Mille e più le dimostrazioni di commossa riconoscenza che abbiamo ricevuto per aver nutrito questa memoria che, oggidì, nell’epoca di facebook, rischia un oblio abietto e senza ritorno. Impossibile descrivere l’eredità completa lasciatami da questa esperienza. Sicuramente un senso di appartenenza ad un gruppo di persone speciali, teatranti e minatori”.
Un’esperienza che ha lasciato il segno in tutta la piccola “comunità” nata dai laboratori teatrali, di cui fanno parte Consolata 39 anni della Fattoria di Pietra, Elisa 22 anni di Potassa, Azzurra 28 anni, Piero 55 anni, Iuri 44 anni, Francesco 25 anni, Anna 52 anni, Fabrizio 52 anni, Silvio 27 anni, Lorenzo 20 anni e Monica 32 anni di Gavorrano, Filippo 41 anni, Eleonora 50 anni, Cristina di 44 anni e Andrea 42 anni di Follonica, Paolo 64 anni di Scarlino, Carla 71 anni e Jack 72 anni di Caldana, Beatrice 61 anni di Giuncarico.
Tra gli attori maremmani anche la rock band “Afterlies”, che in “Rivolta e pìetas” si è esibita dal vivo con un brano sulla vita del minatore scritto in occasione dello spettacolo. “E’ stato bello vedere applaudire le tantissime persone presenti alle serate, non solo gavorranesi – aggiunge Umberto Micarelli -: il “feedback” è stato positivo. Ringrazio nuovamente, a nome mio e a nome di tutti e quattro gli Afterlies tutta la compagnia Katzenmacher, il regista Alfonso Santagata e naturalmente il pubblico che ci ha fatto notare che lo spettacolo è stato un successo”.
“Un progetto unico – sottolinea Silvio Malossi – che i gavorranesi hanno accolto positivamente. Anche se ancora questi tipi di progetti non riescono ad entrare appieno nelle menti di gente di paese, parecchi non danno ancora troppa importanza a questi eventi. Però continuiamo così che siamo sulla buona strada”.