GROSSETO – Peperoni e pesche sono tra i prodotti con il maggior numero di pesticidi fuorilegge. Anche in Maremma sono stati rilevati campioni non in regola. A comunicarlo Legambiente, che fa un’analisi della situazione: «I campioni fuorilegge sono fermi allo 0,6%; stabili i contaminati da un solo residuo (18,3%), mentre calano di circa un punto percentuale i campioni contaminati da più residui contemporaneamente, portandosi al 17,1% (18,5% nel 2011).» Il risultato complessivo di “Pesticidi nel piatto 2012”, il rapporto annuale di Legambiente sui residui di fitofarmaci nei prodotti ortofrutticoli e derivati commercializzati in Italia (elaborato sulla base dei dati ufficiali forniti da Arpa, Asl e uffici pubblici regionali competenti), vede diminuire il trend dell’uso delle molecole chimiche per la produzione agroalimentare. Tra le sostanze maggiormente rinvenute c’è il clorpirifos, un’insetticida riconosciuto da numerosi studi scientifici come interferente endocrino con spiccata attività neurotossica, il captano, fungicida riconosciuto dall’Epa come possibile cancerogeno e il Fosmet, un insetticida fosforganico dal notevole impatto ambientale e particolare tossicità riscontrata a danno delle api.
Anche i mercati toscani e maremmani rientrano in questo quadro. «Serve una maggiore attenzione e informazione sull’acquisto di prodotti ortofrutticoli, e soprattutto la garanzia della qualità – afferma Legambiente -. Tra i campioni irregolari esaminati nei mercati ortofrutticoli a livello nazionale, e regionale, una maggiore presenza di pesticidi è stata riscontrata nei peperoni (7 irregolari su 137 analizzati) e nelle pesche (6 su 361). Proprio per far fronte al problema dei pesticidi l’unica soluzione è puntare fortemente sul biologico e sulla filiera corta. In questa direzione si è mossa anche il Circolo Festambiente di Legambiente che ha stilato una mappa delle aziende biologiche che hanno intrapreso questo percorso in Maremma. La mappa tiene conto della qualità dei prodotti e della filiera corta, segnalando i punti di vendita diretta (a oggi oltre 35), indicandone i riferimenti, i prodotti disponibili e gli orari di apertura al pubblico. La lista è in continuo aggiornamento e le aziende che vogliono partecipare al progetto possono contattare Legambiente chiamando il numero 0564.48771. Tutto questo per fornire un servizio al consumatore e promuovere contemporaneamente le economie di filiera corta e la diffusione del modello biologico nella Maremma Toscana. La mappa è consultabile all’indirizzo internet www.officinadeisapori.it e www.festambiente.it.»
«Con questo nuovo progetto – afferma Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – vogliamo promuovere i sistemi di produzione rispettosi dell’ambiente e della salute dell’uomo, come le produzioni biologiche, valorizzandole e ponendole come punto di riferimento per tutti i cittadini. Il biologico rappresenta a tutti gli effetti una delle soluzioni più efficaci per combattere i pesticidi e avere prodotti più buoni e sani nel piatto; e oltre a questo vanno, senza alcuna esitazione, incentivati fortemente i prodotti a km zero della filiera locale. Tutto questo per favorire una rete legata al biologico, nazionale e locale, che diffonda un messaggio di grande importanza mirando a un futuro più sostenibile e a un’informare più dettagliata per i consumatori sulle aziende dov’è possibile trovare prodotti biologici».