GROSSETO – «La situazione del capoluogo maremmano, evidenziata in Ecosistema urbano 2012, è molto altalenante. La raccolta differenziata dei rifiuti – sottolinea Angelo Gentili (nella foto), della segreteria nazionale di Legambiente – continua a essere una delle maggiori criticità, insieme alle troppe auto in circolazione. L’unica ricetta per invertire la rotta è quella di un impegno maggiore e più significativo soprattutto sul fronte della raccolta differenziata. I 667 kg di rifiuti indifferenziati annui, a persona, sono una cifra enorme alla quale si può ovviare solo tramite raccolta differenziata spinta e conseguente riciclo delle materie seconde. In quest’ottica va il porta a porta che il Comune di Grosseto sta portando avanti in alcune zone della città, e che rimane tutt’oggi una delle migliori soluzioni per affrontare la crisi dei rifiuti, ma che va esteso a tutta la città senza esitazione. Per la mobilità, invece, occorre estendere le ztl in modo significativo, aumentare le zone 30, che al momento sono solo 14 nel territorio comunale, e implementare il sistema delle piste ciclabili rendendo anche più sicure le esistenti, anche per far fronte ai tanti incidenti tra automobili e biciclette che si verificano costantemente.
Infine, ma non di minor importanza, la qualificazione del verde urbano. Grosseto ha tanti spazi verdi che vanno però curati e salvaguardati, così come l’arredo urbano, la sistemazione e riqualificazione delle mura medicee e una forte attenzione alla ristrutturazione in chiave ecologica delle abitazioni con un mix di rinnovabili, efficienza energetica ed edilizia sostenibile. Questa è l’unica ricetta che permetterà a Grosseto e alla Maremma di moltiplicare e rendere concretamente operativo quel grande forziere che abbiamo a nostra disposizione rappresentato dalle nostre risorse naturali. Un obiettivo, questo, che potrebbe consentire non solo di rendere ancora più ecologica e sostenibile la città ma soprattutto di creare occupazione in un momento di grave crisi all’insegna della greeneconomy”.
