di Daniele Reali
GROSSETO – Non ci sarà nessuna moratoria sulle tariffe di asili nido e scuole dell’infanzia. Il consiglio comunale di Grosseto ha bocciato la proposta di sospensione per un anno del sistema tariffario introdotto dalla riforma voluta dall’amministrazione comunale e dall’assessore di riferimento Luca Ceccarelli.
Riforma che questa mattina in aula è stata difesa dalla maggioranza che, dopo un lungo di battito, oltre tre ore, ha votato contro il documento presentato dal centrodestra. Ad assistere ai lavori anche una delegazione del comitato dei genitori che si oppone da tempo alla “riforma Ceccarelli” e che ha sostenuto anche la strada del ricorso al Tar contro le decisioni prese dall’amministrazione. A votare a favore della moratoria insieme al centrodestra anche i due consiglieri di Sinistra Ecologia e Libertà. Per Cristina Citerni infatti la moratoria avrebbe significato aprire «una riflessione» e un tavolo di concertazione per trovare soluzioni migliori.
Non sono mancati momenti di scontro tra i banchi di maggioranza e opposizione e c’è stato anche chi come il consigliere Claudio Pacella ha chiesto la “testa” dell’assessore Ceccarelli o le sue dimissioni. Per l’opposizione infatti il nuovo sistema tariffario non porta vantaggi; sull’argomento il capogruppo del Pdl Giacono Cerboni ha snocciolato cifre e numeri: «è un sistema che, per la scuola dell’infanzia, prevede un risparmio soltanto per quattro famiglie, mentre per altre 89 è previsto un aumento delle tariffe di almeno 176 euro al mese» (a fianco alcuni genitori del comitato).
Ma la riforma, per la maggioranza e per Ceccarelli, deve invece andare avanti perché basata su principi di «solidarietà ed equità con un’attenzione particolare per chi ha meno» anche se proprio l’assessore annuncia e ribadisce l’apertura per «un intervento aggiuntivo» come presentato già in una proposta che la giunta aveva avanzato alle famiglie del comitato.
Con gli “aggiustamenti” che sono stati pensati dall’amministrazione e che potrebbero scattare però dal prossimo anno c’è l’allargamento della fascia Isee con tariffa personalizzata fino a 35 mila euro (prima arrivava a 28 mila, ndr), «la riduzione del coefficiente per il servizio fino alle 16 nelle scuole dell’infanzia, il tetto massimo di spesa per le famiglie con più figli (dai 450 ai 550 a seconda dei casi).
“Saltata” la moratoria adesso l’attenzione si sposta sulla data del 7 novembre quando Tribunale Amministrativo Regionale della Toscana ha fissato l’udienza sul “caso tariffe”: in quel caso il Tar potrebbe decidere di sospendere la delibera e ribaltare la decisione del consiglio comunale.